Triforio: differenze tra le versioni

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==Bibliografia==
==Bibliografia==

* N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, ''Dizionario di architettura'', Torino, 1981.
* N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, ''Dizionario di architettura'', Torino, 1981.


==Voci correlate==
==Voci correlate==

*[[Matroneo]]
*[[Matroneo]]


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[[Categoria:Elementi architettonici dell'architettura religiosa cristiana]]
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Versione delle 06:19, 9 nov 2008

Il triforio della Cattedrale di Notre Dame a Reims che si apre sotto le finestre bifore

In architettura il triforio è una galleria ricavata nello spessore murario, posta sotto le finestre del cleristorio e situata sopra le navate laterali di una chiesa mediante una teoria di loggette. È presente in alcune chiese romaniche (il duomo di Modena è uno degli esempi di maggior rilievo) e soprattutto nelle cattedrali gotiche d'Oltralpe, abbinato o in sostituzione alla struttura affine del matroneo, dove però la galleria aveva dimensioni più ampie e correva per tutta la larghezza della navata laterale.

Generalmente il triforio precede una piccola galleria percorribile, che invece può venire a mancare nel caso del triforio cieco.

L'etimologia del termine è sconosciuta, ma probabilmente deriva dal termine thoroughfarum, che veniva usato per indicare il passaggio da un'estremità all'altra dell'edificio. L'etimologia dal latino tres ("tre") e foris ("porta", "entrata"), risulta meno accreditata.

Bibliografia

  • N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino, 1981.

Voci correlate