Lingue uralo-altaiche: differenze tra le versioni
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*{{cita libro|autore=Angela Marcantonio|titolo=The Uralic Language Family: Facts, Myths and Statistics |editore=Wiley |collana= Publications of the Philological Society |anno=2002|volume=35}} |
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== Voci correlate == |
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Lingue uralo-altaiche | |
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Parlato in | Eurasia |
Tassonomia | |
Filogenesi | — |
![]() Distribuzione delle lingue uralo-altaiche | |
Con lingue uralo-altaiche viene indicato un gruppo linguistico che include le lingue altaiche (turco, mongolo, kazaco, usbeco, manciù e i suoi derivati) e le lingue uraliche (ungherese, finlandese, estone, eccetera).[1]
Questa categorizzazione rimane comunque a livello speculativo poiché non esistono sufficienti prove per poterne giustificare l'esistenza. Il termine uralo-altaico è stato disapprovato da parecchi linguisti nella storia. Oltretutto l'esistenza stessa del gruppo altaico viene anch'essa discussa, sebbene la presenza del gruppo uralico sia stata pienamente accettata.
Anticamente i popoli giunti in Europa e parlanti lingue di questo gruppo, (per esempio i magiari), erano a volte chiamati "turchi", e "turche" le lingue da essi parlate. Nonostante questo uso fosse molto diffuso nell'Europa medievale, ciò fu frutto e concausa di una certa confusione che durò molti secoli e perdura anche oggi. L'ipotesi di un ceppo uralo-altaico è abbastanza antica; il primo a proporla fu W. Schott nella sua opera Veriuch über die tatarischen Sprachen (Saggio sulla lingua tatara) pubblicato a Berlino nel 1836, in cui tra l'altro ipotizzava una relazione anche con il ceppo ugro-finnico.[1]
Diversi linguisti moderni dubitano che i due gruppi possano non essere imparentati. Altri sostengono che i gruppi siano collegati solo tramite una famiglia più antica, quella nostratica, e che i gruppi altaico ed uralico non siano più imparentati rispetto a quanto lo siano gli altri componenti di questa famiglia patriarcale.
Le più recenti ricerche linguistiche però tendono ad unificare i due gruppi.[senza fonte]
Lingue di entrambi i gruppi presentano una distinzione di genere grammaticale per i sostantivi e si basano su una struttura della frase di tipo SOV. Queste similitudini potrebbero comunque essere soltanto frutto di una coincidenza o di interazioni da parte dei parlanti le diverse lingue: infatti, non vi è prova che queste caratteristiche derivino dalle stesse radici. Nel lessico però vi sono radici e addirittura parole comuni o molto vicine.[senza fonte]
Note
- ^ a b Carlo Tagliavini, Lingue Uralo Altaiche, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1937.
Bibliografia
- Angela Marcantonio, The Uralic Language Family: Facts, Myths and Statistics, collana Publications of the Philological Society, vol. 35, Wiley, 2002.