Autoritratto (van Dyck 1620-21): differenze tra le versioni

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Attorno al [[1620]], van Dyck dipinse tre autoritratti, uno conservato a [[Monaco di Baviera|Monaco]], uno a [[San Pietroburgo]] e questo a [[New York]]. In questo autoritratto van Dyck si mostra ancora una volta sicuro di . Indossa un abito di seta nera e fa ricadere la mano, con un anello al dito, con un gesto molle al di sotto del volto.


==Voci correlate==
==Voci correlate==
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*[[Autoritratto con Sir Endymion Porter]]
*[[Autoritratto con Sir Endymion Porter]]


==Bibilografia==
==Bibliografia==
*{{cita libro | Gian Pietro | Bellori | Vite de' pittori, scultori e architecti moderni | 1976 | Einaudi | Torino}}
*{{cita libro | Gian Pietro | Bellori | Vite de' pittori, scultori e architecti moderni | 1976 | Einaudi | Torino}}
* {{cita libro| Didier | Bodart | Van Dyck | 1997 | Giunti | Prato}}
* {{cita libro| Didier | Bodart | Van Dyck | 1997 | Giunti | Prato}}

Versione delle 15:30, 15 giu 2010

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Attorno al 1620, van Dyck dipinse tre autoritratti, uno conservato a Monaco, uno a San Pietroburgo e questo a New York. In questo autoritratto van Dyck si mostra ancora una volta sicuro di sé. Indossa un abito di seta nera e fa ricadere la mano, con un anello al dito, con un gesto molle al di sotto del volto.

Voci correlate

Bibliografia

  • Gian Pietro Bellori, Vite de' pittori, scultori e architecti moderni, Torino, Einaudi, 1976.
  • Didier Bodart, Van Dyck, Prato, Giunti, 1997.
  • Christopher Brown, Van Dyck 1599-1641, Milano, RCS Libri, 1999.ISBN 8817860603
  • Justus Müller Hofstede, Van Dyck, Milano, Rizzoli/Skira, 2004.
  • Stefano Zuffi, Il Barocco, Verona, Mondadori, 2004.