Dragon Age: Asunder: differenze tra le versioni

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'''Capitolo 3'''
'''Capitolo 3'''


Due incantatori anziani, Rhys e Adrian, sono in attesa davanti allo studio di Eron, il Comandante dei Templari della Cuspide. La loro discussione ha come argomento i recenti omicidi. Adrian è arrabbiata, e Rhys le ricorda che da dopo lo scioglimento del Collegio degli Incantatori e la ribellione di Kirkwall, i permessi di viaggio per i maghi sono stati sospesi, e tutte le riunioni erano proibite. Finalmente, il Primo Incantatore Edmone esce fuori, e Rhys viene convocato nello studio da Evangeline, ma ad aspettarlo non c'è il Comandante Eron: al suo posto adesso c'è il Primo Cercatore Lambert Van Reeves, capo dei Cercatori della Verità, un ordine di cavalieri agli ordini della Divina. Questi interroga Rhys riguardo agli omicidi, affermando che alcuni maghi non erano a conoscenza dei fatti. Anche Rhys sostiene di saperne veramente poco, raccontando di voci che affermavano che le vittime erano cinque o dodici, tra qui un ragazzo di campagna che era morto urlando nelle celle, alcuni iniziati e l'apprendista Jolen. A questo punto Lambert lo interroga sull'incantatore anziano Jeannot, ipotizzando che l'assassino si sia servito della Magia del Sangue, dato che sei vittime erano state pugnalate e fatte sanguinare. Egli rivela di essere a conoscenza del fatto che Rhys sia un medium spirituale che ha studiato gli spiriti, e a quel punto Evangeline aggiunge che è anche un membro dei Libertari, la confraternita dei maghi separatisti di qui faceva parte anche Jeannot. Arrabiato, Rhys si rifiuta di rispondere a ulteriori domande. Dopo che anche Adrian viene interrogata, i maghi del Circolo discutono della situazione nelle aule di studio, finché i Templari non ordinano loro di ritirarsi nelle loro stanze. Di notte Rhys esce dalla sua stanza ed evoca un fuoco fatuo per distrarre una sentinella. Grazie a un passaggio segreto riesce a raggiungere la Fossa, ma accidentalmente scivola sulle scale. Mentre si rialza e illumina il cristallo del suo bastone, si rende conto che Cole è lì con lui, in quella stanza. Rhys chiede a Cole se è lui l'assassino.
Due incantatori anziani, Rhys e Adrian, sono in attesa davanti allo studio di Eron, il Comandante dei Templari della Cuspide. La loro discussione ha come argomento i recenti omicidi. Adrian è arrabbiata, e Rhys le ricorda che da dopo lo scioglimento del Collegio degli Incantatori e la ribellione di Kirkwall, i permessi di viaggio per i maghi sono stati sospesi, e tutte le riunioni erano proibite. Finalmente, il Primo Incantatore Edmone esce fuori, e Rhys viene convocato nello studio da Evangeline, ma ad aspettarlo non c'è il Comandante Eron: al suo posto adesso c'è il Primo Cercatore Lambert Van Reeves, capo dei Cercatori della Verità, un ordine di cavalieri agli ordini della Divina. Questi interroga Rhys riguardo agli omicidi, affermando che alcuni maghi non erano a conoscenza dei fatti. Anche Rhys sostiene di saperne veramente poco, raccontando di voci che affermavano che le vittime erano cinque o dodici, tra cui un ragazzo di campagna che era morto urlando nelle celle, alcuni iniziati e l'apprendista Jolen. A questo punto Lambert lo interroga sull'incantatore anziano Jeannot, ipotizzando che l'assassino si sia servito della Magia del Sangue, dato che sei vittime erano state pugnalate e fatte sanguinare. Egli rivela di essere a conoscenza del fatto che Rhys sia un medium spirituale che ha studiato gli spiriti, e a quel punto Evangeline aggiunge che è anche un membro dei Libertari, la confraternita dei maghi separatisti di qui faceva parte anche Jeannot. Arrabiato, Rhys si rifiuta di rispondere a ulteriori domande. Dopo che anche Adrian viene interrogata, i maghi del Circolo discutono della situazione nelle aule di studio, finché i Templari non ordinano loro di ritirarsi nelle loro stanze. Di notte Rhys esce dalla sua stanza ed evoca un fuoco fatuo per distrarre una sentinella. Grazie a un passaggio segreto riesce a raggiungere la Fossa, ma accidentalmente scivola sulle scale. Mentre si rialza e illumina il cristallo del suo bastone, si rende conto che Cole è lì con lui, in quella stanza. Rhys chiede a Cole se è lui l'assassino.


'''Capitolo 4'''
'''Capitolo 4'''

Versione delle 19:06, 12 mar 2019

Dragon Age: Asunder
Titolo originaleDragon age: Asunder
AutoreDavid Gaider
1ª ed. originale2011
1ª ed. italiana2012
Genereromanzo
Sottogenerefantasy
Lingua originaleinglese

Dragon Age: Asunder è un romanzo scritto da David Gaider i cui eventi ruotano intorno all'Ordine Templare, i Cercatori della Verità e il circolo dei Maghi. La storia si svolge in Orlais, tre anni dopo gli eventi di Dragon Age II Atto 3.

Il libro è stato pubblicato il 20 dicembre 2011, anche se una diversa versione è uscita il 23 dicembre dello stesso anno.

Trama

Capitolo 1

Autunno dell'anno 9:40 Era del Drago. La storia comincia con Cole, il fantasma della Cuspide Bianca, la torre del Circolo dei Magi di Val Royeaux, capitale dell'impero Orlesiano. La maggior parte degli abitanti della Cuspide non lo vede e pochi sono in grado di intravederlo a malapena. Quando i Templari portarono lui, un mago, alla Cuspide e lo abbandonarono in una cella buia dei sotterranei, egli desiderò di essere dimenticato e pregò di morire. Cole non ha idea di che cosa sia. Egli vaga nei livelli inferiori della torre del Circolo, chiamati "La Fossa". Due Templari trascinano una maga piangente alle prigioni, nel cuore della Fossa. Cole ruba loro le chiavi e si insinua nella cella. La ragazza riesce a vederlo, così Cole le spiega il motivo della sua presenza in quella cella. Egli sfodera un pugnale promettendo alla ragazza che la libererà dal dolore e dalla paura. La ragazza confessa di essere stata portata nelle prigioni perché ha volontariamente dato fuoco alla sua casa e ucciso i suoi genitori. Cole chiede alla ragazza di guardarlo, e la pugnala.

Capitolo 2

In quella stessa sera, non molto lontano dalla Cuspide, la sala da ballo di un palazzo nobiliare è affollata da nobili Orlesiani, vestiti con abiti eleganti e maschere. Mentre parlano e ballano, essi portano avanti il Grande Gioco, l'insieme di intrighi politici della nobiltà Orlesiana. L'imperatrice Celene Valmont non è presente, ma in compenso vi è un importante ospite d'onore: la Divina Justinia V, la massima autorità della Chiesa. Ella è accompagnata da molte sacerdotesse, e sorvegliata dal capitano Templare Evangeline, l'unica persona alla festa a cui è concesso di portare un'arma. Evangeline viene avvicinata da Leliana, che si scopre essere diventata un'agente della Divina. Mentre le due parlano, un giovane Templare arriva al palazzo e informa Evangeline che c'è stato un altro omicidio alla Cuspide. Egli inoltre avvisa Leliana che una sua vecchia conoscenza dal Ferelden vorrebbe vederla, così la donna si allontana. Mentre le danze proseguono, la Divina incomincia un discorso riguardante i maghi, con grande sorpresa dei nobili. Viene però interrotta da Jeannot, un mago che è riuscito a infiltrarsi nel palazzo. Egli sostiene che la Chiesa abbia sciolto il Collegio degli Incantatori, sede delle cinque confraternite dei maghi e, con rabbia, la accusa di essere diventata più intollerante nei confronti dei maghi dopo la ribellione di Kirkwall. Non volendo sentire ragioni, Jeannot attacca la Divina. Il panico si diffonde velocemente tra i nobili presenti. Nella lotta che segue, Jeannot usa la proibitissima Magia del Sangue ed Evangeline riesce a ucciderlo prima di svenire per la fatica. Quando si risveglia si rende conto di trovarsi fuori dal palazzo, divorato dalle fiamme. Leliana dice a Evangeline che è stata curata da un mago del Circolo e che la Divina ne è uscita senza un graffio.

Capitolo 3

Due incantatori anziani, Rhys e Adrian, sono in attesa davanti allo studio di Eron, il Comandante dei Templari della Cuspide. La loro discussione ha come argomento i recenti omicidi. Adrian è arrabbiata, e Rhys le ricorda che da dopo lo scioglimento del Collegio degli Incantatori e la ribellione di Kirkwall, i permessi di viaggio per i maghi sono stati sospesi, e tutte le riunioni erano proibite. Finalmente, il Primo Incantatore Edmone esce fuori, e Rhys viene convocato nello studio da Evangeline, ma ad aspettarlo non c'è il Comandante Eron: al suo posto adesso c'è il Primo Cercatore Lambert Van Reeves, capo dei Cercatori della Verità, un ordine di cavalieri agli ordini della Divina. Questi interroga Rhys riguardo agli omicidi, affermando che alcuni maghi non erano a conoscenza dei fatti. Anche Rhys sostiene di saperne veramente poco, raccontando di voci che affermavano che le vittime erano cinque o dodici, tra cui un ragazzo di campagna che era morto urlando nelle celle, alcuni iniziati e l'apprendista Jolen. A questo punto Lambert lo interroga sull'incantatore anziano Jeannot, ipotizzando che l'assassino si sia servito della Magia del Sangue, dato che sei vittime erano state pugnalate e fatte sanguinare. Egli rivela di essere a conoscenza del fatto che Rhys sia un medium spirituale che ha studiato gli spiriti, e a quel punto Evangeline aggiunge che è anche un membro dei Libertari, la confraternita dei maghi separatisti di qui faceva parte anche Jeannot. Arrabiato, Rhys si rifiuta di rispondere a ulteriori domande. Dopo che anche Adrian viene interrogata, i maghi del Circolo discutono della situazione nelle aule di studio, finché i Templari non ordinano loro di ritirarsi nelle loro stanze. Di notte Rhys esce dalla sua stanza ed evoca un fuoco fatuo per distrarre una sentinella. Grazie a un passaggio segreto riesce a raggiungere la Fossa, ma accidentalmente scivola sulle scale. Mentre si rialza e illumina il cristallo del suo bastone, si rende conto che Cole è lì con lui, in quella stanza. Rhys chiede a Cole se è lui l'assassino.

Capitolo 4

Un anno prima Rhys era riuscito a intravedere Cole. Adrian non ebbe la stessa fortuna, ma Rhys capì che quello che aveva visto non era un demone. Poco tempo dopo venne a conoscenza delle voci sul fantasma, e andò nella Fossa. Quando Rhys lo trovò, Cole non sapeva come aveva fatto a uscire dalla cella o perché era invisibile, e sostenne che tutti quelli che lo vedevano di solito si dimenticavano di lui. Pregò così Rhys di non dire ai Templari di lui. da allora Rhys continuò a tornare periodicamente a trovarlo, ma quando i Templari diventarono più repressivi nei confronti dei maghi le visite divennerò meno frequenti. Dopo il loro ultimo incontro, un mese prima, Cole cominciò a credere che il suo amico fosse morto. Cole ammette di essere l'assassino, ma sostiene di aver scoperto che Jeannot stava cospirando con altri maghi. Cole afferma di sentirsi come se stesse sprofondando nell'oscurità, e che il sapere che le sue vittime lo guardino prima di morire lo faccia sentire importante per loro, e quindi reale. Rhys cerca di convincere Cole a venire con lui, ma questi scappa, con un pugnale in mano. Rhys lo insegue lancando incantesimi. Nel frattempo Evangeline scopre che Rhys non è nella sua stanza. Accompagnata dal Primo Incantatore si reca nella stanza sigillata dove sono tenuti i filatteri, fiale contenenti il sangue di ogni mago presente nella torre, create allo scopo di rintracciare i maghi in caso di fuga o scomparsa. Evangeline prende il filatterio di Rhys, e si accorge che il bagliore della fiala diventa sempre più incandescente mentre si incammina per le scale. Dopo aver allertato le guardie dei sotterranei, Evangeline scende nella Fossa, attirata dai rumori di una battaglia. Qui trova Rhys, con il bastone in pugno. Questi non oppone resistenza, ma si rifiuta di spiegarle cosa sta succedendo, e a quel punto Evangeline lo tramortisce. Non vede nessun altro in giro, ma mentre si allontana portandosi Rhys sulle spalle sente di essere osservata.

Capitolo 5

Al suo risveglio Rhys si rende conto di trovarsi in una fredda cella, con le mani legate.