Sinfonia n. 6 (Chávez)

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Sínfonia n. 6
La Philharmonic Hall (oggi [Avery Fisher Hall), nel Lincoln Center, dove la Sesta Sinfonia di Chávez fu presentata in anteprima nel 1964.
CompositoreCarlos Chávez
Tonalitàdo maggiore
Tipo di composizioneSinfonia
Numero d'opera6
Epoca di composizione1961-1962
Prima esecuzioneNew York il 7 maggio 1964
DedicaNew York Philharmonic
Organico
  • ottavino
  • due flauti
  • due oboi
  • corno inglese
  • due clarinetti
  • due fagotti
  • controfagotto
  • quattro corni
  • due trombe
  • due tromboni
  • trombone basso
  • tuba
  • timpani
  • percussioni
  • archi
Movimenti
  1. Allegro energico
  2. Adagio molto cantabile
  3. Con anima

La Sinfonia n. 6 è un lavoro orchestrale di Carlos Chávez, composto nel 1961-1962.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Sesta Sinfonia fu commissionata dalla New York Philharmonic nella celebrazione dell'apertura della loro stagione 1962-63 nel Lincoln Center per le Arti dello Spettacolo. La composizione fu completata nel 1962 e fu fissata la data per la prima della sinfonia nella primavera del 1963, ma Chávez continuò le revisioni alla partitura e la data dovette essere rinviata. Fu finalmente rappresentata in anteprima a New York il 7 maggio 1964 nella Philharmonic Hall, Lincoln Center, diretta da Leonard Bernstein alla guida della New York Philharmonic, alla quale è dedicata la composizione.[1][2]

Strumentazione[modifica | modifica wikitesto]

La sinfonia è scritta per ottavino, due flauti, due oboi, corno inglese, due clarinetti, due fagotti, controfagotto, quattro corni, due trombe, due tromboni, trombone basso, tuba, timpani, percussioni (due suonatori), e archi.

Analisi[modifica | modifica wikitesto]

The work is in three movements:

  1. Allegro energico
  2. Adagio molto cantabile
  3. Con anima

Lontano dagli approcci sperimentali adottati da Chávez nelle sue prime sinfonie, la sesta accoglie le forme classiche. Il primo movimento è una sonata-allegro, iniziando con un tema in Do-maggiore che richiama lo stile sinfonico del periodo romantico. Una transizione bitonale conduce al secondo tema, nella chiave dominante di Sol. Dopo un ampio sviluppo, la ricapitolazione è seguita da una coda di sviluppo, incluso un rigoroso canone che rispecchia il primo tema. Il movimento svanisce nel nulla in una marcia costante in terzine.[2]

Il secondo movimento funziona come un breve ma intenso intermezzo tra i due movimenti esterni. Esso si divide in due sezioni, la prima che inizia negli ottoni e nei fiati e lasciando infine il posto ai violini. Questa è seguita, dopo un passaggio transitorio decrescente con gli ottoni bassi, dalla seconda sezione, dove i contrabbassi presentano il tema che sarà alla base del finale. C'è un suggerimento dell'atmosfera contrappuntistica e anche una anticipazione dei due controtemi della prima variazione del movimento successivo.[2]

La sinfonia si chiude con una passacaglia magistrale. Dopo l'annuncio del basso ostinato nella tuba, seguono trentaquattro variazioni, una fuga con due esposizioni e poi altre sette variazioni per concludere. La ventinovesima variazione evoca un suono brahmsiano come un culmine, che riflette l'illustre antecedente che Chávez aveva assunto come suo modello e il tema principale dal primo movimento ritorna nel trentesimo. L'ultima affermazione del tema dei bassi porta il movimento ad un'imponente chiusura in do maggiore.[2]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

  • The Six Symphonies of Carlos Chávez . National Orquesta Sinfónica Nacional de México; Carlos Chávez, cond. 3-LP set (stereo). CBS Masterworks 32 31 0002 (32 11 0020, 32 11 0022, 32 11 0024). New York: CBS, 1967.
  • The Six Symphonies of Carlos Chávez. London Symphony Orchestra; Eduardo Mata, cond. 3-LP set (stereo). Vox Cum Laude 3D-VCL 9032. New York: Moss Music Group, 1983. Reissued on 2-CD set as Carlos Chávez: The Complete Symphonies. VoxBox2 CDX 5061. Hauppauge, NY: Moss Music Group, 1992.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Klein, Howard. 1964. "World Premiere of Chávez Work: Mexican’s Symphony No. 6 Conducted by Bernstein". New York Times (8 May): 39
  2. ^ a b c d Orbón, Julián. 1987c. "Las sinfonías de Carlos Chávez." (part 3). Pauta: Cuadernos de teoría y crítica musical 6, no. 23 (July–September): 67–80

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Chávez, Carlos. 1965. VI Symphony. New York: Mills Music, Inc
  • Copland, Aaron. 1967. Letter to Carlos Chávez (28 July)[collegamento interrotto]. "The Aaron Copland Collection ca. 1900–1990". The Library of Congress: American Memory website (Accessed 30 June 2012)
  • Klein, Howard. 1964. "World Premiere of Chávez Work: Mexican’s Symphony No. 6 Conducted by Bernstein". New York Times (8 May): 39
  • Julián Orbón. 1987a. "Las sinfonías de Carlos Chávez." (part 1) Pauta: Cuadernos de teoría y crítica musical 6, no. 21 (January–March): 63–75. Reprinted as "Las sinfonías de Carlos Chávez" in: Julián Orbón. En la esencia de los estilos y otros ensayos, foreword by Julio Estrada, 148–58. Madrid: Editorial Colibrí, 2000. ISBN 84-923550-4-2
  • Orbón, Julián. 1987b. "Las sinfonías de Carlos Chávez." (part 2). Pauta: Cuadernos de teoría y crítica musical 6, no. 22 (April–June): 81–91
  • Orbón, Julián. 1987c. "Las sinfonías de Carlos Chávez." (part 3). Pauta: Cuadernos de teoría y crítica musical 6, no. 23 (July–September): 67–80
  • Orbón, Julián. 2015. "Carlos Chávez's Symphonies", translated, introduced, and annotated by Leonora Saavedra. In Carlos Chávez and His World, edited by Leonora Saavedra, 62–75. Princeton: Princeton University Press, 2015. ISBN 978-0-691-16947-7 (cloth); ISBN 978-0-691-16948-4. Translated from the Spanish liner notes for Chávez: The Complete Symphonies, London Symphony Orchestra, Eduardo Mata (cond.). Peerless Records, 1982
  • Parker, Robert L. 1983. Carlos Chávez, Mexico's Modern-Day Orpheus. Twayne's Music Series. Boston: Twayne Publishers. ISBN 0-8057-9455-7
  • Parker, Robert. 2001. "Chávez (y Ramírez), Carlos (Antonio de Padua)". The New Grove Dictionary of Music and Musicians, second edition, edited by Stanley Sadie and John Tyrrell. London: Macmillan Publishers

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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