Sette capitribù magiari

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I sette capi ungari, dettaglio del ciclorama intitolato Arrivo degli Ungheresi di Árpád Feszty

I sette capitribù magiari erano i rappresentanti principali al comando del rispettivo numero di comunità ungare al momento del loro arrivo nel bacino dei Carpazi nell'895 d.C. Costantino VII, imperatore di Costantinopoli, nomina le sette tribù nel suo De administrando imperio, fornendo un elenco che trova dei punti di contatti con i nomi di alcuni insediamenti ungheresi. Tuttavia, resta ancora incerta l'esatta identità dei personaggi in esame, poiché le ulteriori cronache che li menzionano forniscono informazioni e indicazioni contraddittorie, tanto che di alcune di esse ne è ormai certa l'inaffidabilità.

Capitribù[modifica | modifica wikitesto]

I capi delle sette tribù ungare raffigurati nella Chronica Picta

Mentre Costantino VII non fornisce i nomi dei capitribù, pur descrivendo alcuni aspetti della società magiara, alcuni autori basso-medievali ungheresi vanno maggiormente nel dettaglio.

Anonimo[modifica | modifica wikitesto]

Un famoso cronista ungherese e autore delle Gesta Hungarorum, il cui nome è sconosciuto e viene indicato tradizionalmente come anonimo notaio di re Béla, riferisce i seguenti nominativi dei sette capitribù:

Con grande verosimiglianza, ogni figura menzionata in questo elenco potrebbe corrisponde a membri dell'aristocrazia magiara di una certa levatura dell'epoca, malgrado siano certamente falsi quasi tutti i nomi dei sette capi che diedero il via alla conquista del bacino dei Carpazi.[1] Costantino VII Porfirogenito indica Tas come nipote di Árpád, ma le relazioni interne tra i primi comandanti ungheresi restano ancora avvolte dal mistero.

Simone di Kéza[modifica | modifica wikitesto]

Il cronista ungherese Simone di Kéza nomina sette comandanti a guida delle rispettive tribù:

  • Árpád, figlio di Álmos, che era figlio di Előd e, a sua volta, di Ügyek
  • Szabolcs
  • Gyula
  • Örs
  • Künd, padre di Kusid e Kupian
  • Lél
  • Bulcsú (o Vérbulcsú, letteralmente "Sangue-Bulcsú"), la cui origine del nome si deve al fatto che «suo padre fu ucciso dai tedeschi nella battaglia di Krimhild» e questi, per vendetta, «bevve il sangue di alcuni nemici come se fosse vino».[1]

Poiché questa lista presenta al suo interno ancor più elementi leggendari, essa risulta ancora meno credibile di quella dell'anonimo. Soltanto Árpád e Szabolcs possono essere ritenuti verosimilmente vissuti all'epoca della conquista.

Statue[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Hősök tere.

A Budapest, la capitale dell'Ungheria, la Piazza degli Eroi, meglio conosciuta localmente come Hősök tere, vanta delle enormi sculture che rappresentano i diversi capitribù attorno a una grossa colonna centrale. Alla base del pilastro, si contano sette figure che rappresentano i comandanti magiari che guidarono il popolo ungherese nel bacino dei Carpazi. Davanti a tutti c'è Árpád, considerato il fondatore della nazione ungherese. Dietro di lui ci sono i capi tribù Előd, Ond, Kond, Tas, Huba, e Töhötöm. Al di là della rappresentazione artistica, sopravvivono ben pochi elementi storici su questi personaggi, ragion per cui il loro aspetto e i loro cavalli sono considerati frutto della fantasia degli scultori piuttosto che storicamente accurati.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (HU) György Györffy, István király és műve, Gondolat Budapest 1983, pp. 111-115, ISBN 963-281-221-2.

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