Secondo trattato della Barriera
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Il secondo trattato della Barriera, venne sottoscritto il 29 gennaio 1713 dalla Gran Bretagna e dagli Stati Generali delle Province Unite:
- le piazzeforti garantite alle Province Unite venivano ridotte a Veurne, Ypres, Menen, Mons, Tournai, Charleroi, e la cittadella di Gand (venivano, quindi, escluse Nieuwpoort, Lilla, Condé, Valenciennes, Maubeuge, Namur, Halle, Damme, Dendermonde), oltre al forte di Knokke e dei forti nei dintorni di Bruges. Inoltre il Fort St Donat veniva unito alle fortificazioni di Sluis e ceduto in proprietà alle Province Unite;
- Londra si impegnava ad ottenere tali diritti di guarnigione dai futuri signori dei Paesi Bassi Spagnoli.
I termini di tale trattato vennero recepiti dal trattato di Utrecht (e dalla sua appendice, il trattato di Rastatt), il quale, cedendo all'imperatore Carlo VI i Paesi Bassi cattolici, attribuiva a Province Unite e Gran Bretagna il diritto espresso di intervenire per evitare, in futuro, che tali province cadessero in mano francese[1]. Per ciò stesso, spesso il Trattato delle Barriere venne invocato da Londra come giustificazione al proprio coinvolgimento nelle faccende belghe[2].
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Encyclopædia Britannica - Eleventh Edition.
- Myers, Denys P. "Violation of Treaties: Bad Faith, Nonexecution and Disregard." The American Journal of International Law Vol. 11, No. 4 (October 1917), pp. 794-819.