Scuola dei Laneri

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Scuola dei Laneri
facciata della Scuola dei Laneri
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàVenezia
IndirizzoSanta Croce 131
Coordinate45°26′11.82″N 12°19′22.39″E / 45.436617°N 12.322885°E45.436617; 12.322885
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Ricostruzione1633
Stilebarocco
Realizzazione
ArchitettoBaldassarre Longhena (?)
CommittenteArte dei Laneri

La Scuola dei Laneri (lanaioli) è un edificio già sede dell'omonima confraternita di mestieri e di devozione di Venezia situato in Salizada San Pantalon nel sestiere di Santa Croce a Venezia

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'arte di antica fondazione era devota a san Bernardino a cui aveva dedicato nel 1541 un altare nella vicina chiesa di San Pantalon, poi rinnovato e benedetto nuovamente nel 1684[1] ed ancora esistente. Acquistato un terreno nel 1613 vi costruirono la propria scuola[2] ma l'edificio fu distrutto da un incendio nel 1620 e poi ricostruito nel 1633, probabilmente su progetto del Longhena[3]. L'organizzazione era divisa in colonnelli (sezioni) a seconda dell'attività svolta: i vergheri (battitori della lana), i pettinatori, gli startesini (cardatori) e così via[3]. L'istituzione fu soppressa dal Senato veneziano nel 1786 e le proprietà messe all'asta per ripianare le passività[2]. Secondo il Boschini in una delle sale era esposta una tela di Alessandro Varotari che rappresentava una Predica di San Bernardino, ora dispersa.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il liscio paramento in pietra d'Istria della facciata, unico lato visibile, è aperto al primo piano da una serie ininterrotta di porte e finestre arcuate; il secondo piano è illuminato da due bifore ornate di capitelli ionici e mascheroni muliebri in chiave d'arco, spostate sui lati estremi, ed al centro presenta un'edicola con nicchia destinata a contenere una statua del santo protettore; l'ultimo piano presenta invece quattro finestre ovali decorate con un motivo a cartoccio e allineate alle aperture delle bifore sottostanti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vio 2004, pp. 850-851
  2. ^ a b Vio 2004, p. 851
  3. ^ a b c Silvia Gramigna in Scuole di Arti Mestieri e Devozione a Venezia, p. 72

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Silvia Gramigna, Annalisa Perissa e Gianni Scarabello, Scuole di Arti Mestieri e Devozione a Venezia, Venezia, Arsenale, 1981.
  • Terisio Pignatti (a cura di), Le Scuole di Venezia, Milano, Electa, 1981.
  • Gastone Vio, Le Scuole Piccole nella Venezia dei Dogi - Note d'archivio per la storia delle confraternite veneziane, Costabissara, Angelo Colla Editore, 2004.

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