Scalinata dei Cleromanti

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Monte Altare
Veduta del sentiero sul monte
CiviltàPaleoveneti
UtilizzoLuogo sacro, riti divinatori
EpocaV secolo a.C.
Localizzazione
StatoItalia
CittàVittorio Veneto
Altitudine450 m s.l.m.
Scavi
Data scoperta1985-1989
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 45°59′04.64″N 12°17′07.78″E / 45.984622°N 12.285493°E45.984622; 12.285493

Monte Altare è un sito archeologico del Veneto nei pressi di Vittorio Veneto.[1]

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Il Monte Altare si trova a ovest di Vittorio Veneto e la sua cresta maggiore segnava il confine fra i paesi di Ceneda e Serravalle. È denominato "Monte", nonostante l'altitudine di 450 m slm, a causa del suo profilo aguzzo e tormentato, con creste, pendii scoscesi, valli profonde, alcune strapiombi rocciosi, e numerose sorgenti. L'origine del nome è incerta; in un documento notarile del 1435 conservato nella diocesi di Ceneda, il monte risulta denominato Antares[2], anche se non si hanno prove che tale nome sia in relazione con la stella omonima, mentre invece si ritiene sia la denominazione "Altare" in dialetto cenedese arcaico.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Su tale sommità a partire dal primo millennio a.C. si sviluppò un villaggio fortificato (oppidum)[3] che più tardi sarebbe diventato un tempio dedicato alla paleoveneta dea Reitia e successivamente, verso il V secolo a.C., avrebbe prosperato per quasi un altro millennio con l’esercizio della cleromanzia.[4] Le divinità delle genti paleovenete erano in prevalenza femminili, partorite da una cultura sociale di stampo matriarcale ed attinenti al culto delle acque, della salute e fecondità, della fertilità della terra, alla prorompente vitalità della natura. In realtà più che di tempio inteso come definita struttura muraria è appropriato parlare di luogo sacro per la presenza di sortes[5], come in epoca pre-storica esistevano tra tutti i popoli europei. Questi luoghi sacri erano spesso collocati in aree di particolare valore evocativo-paesaggistico con la immancabile presenza di sorgenti, di cui il Monte Altare è punteggiato. I fedeli si recavano a consulto dai cleromanti con l’intento di conoscere il destino che li attendeva nell’intraprendere determinate imprese, soprattutto guerresche; per chiedere protezione, salute o grazie particolari. Durante il medioevo il sito fu noto con l'appellativo di Colum Maledictum.[6]

Archeologia[modifica | modifica wikitesto]

Queste informazioni sono state dedotte dai ritrovamenti casuali avvenuti in date diverse e con particolare importanza durante una campagna di scavi alla fine degli anni ottanta del XX secolo. Si tratta di antiche placchette in bronzo[7], frammenti di vasi ceramici di uso domestico, reperti bronzei come le fibule, dracme veneteghe, oboli del Norego[8], qualche laminetta d’oro, uno stilo scrittorio in ferro, chiodi, numerose monete romane. Molto particolari, anche se non rare fra i reperti votivi paleoveneti, le statuette maschili in bronzo di 4-6 cm di altezza, rappresentanti un guerriero col membro molto pronunciato (itifalliche) e reggenti, probabilmente, uno scudo e una spada.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Monte Altare (PDF), su naturalmentevittorioveneto.it.
  2. ^ Giovanni Tomasi, La diocesi di Ceneda: chiese e uomini dalle origini al 1586, Diocesi di Vittorio Veneto, 1998. URL consultato il 25 aprile 2024.
  3. ^ Vittorio Veneto, il mistero del tesoretto del Monte Altare. 800 reperti preistorici mai esposti, su Tribuna di Treviso, 14 gennaio 2020. URL consultato il 25 aprile 2024.
  4. ^ Monte Altare antico crocevia dei cleromanti, su www.ilgazzettino.it, 24 novembre 2019. URL consultato il 25 aprile 2024.
  5. ^ Giovanni Gorini e Attilio Mastrocinque, Stipi votive delle Venezie: Altichiero, Monte Altare, Musile, Garda, Riva, G. Bretschneider, 2005, ISBN 978-88-7689-210-3. URL consultato il 25 aprile 2024.
  6. ^ (EN) Sarah De Nardi, Visualising Place, Memory and the Imagined, Routledge, 11 novembre 2019, ISBN 978-1-351-68428-6. URL consultato il 25 aprile 2024.
  7. ^ (DE) Antoine Hermary e Bertrand Jaeger, Thesaurus Cultus Et Rituum Antiquorum (ThesCRA).: Private space and public space, polarities in religious life, religious interrelations between the classical world and neighbouring civilizations ; and, addendum to vol. 6: Death and burial ; supplementum: Animals and plants. 8, Getty Publications, 2012, ISBN 978-0-89236-787-0. URL consultato l'8 aprile 2024.
  8. ^ Dracme veneteghe.pdf, su Google Docs. URL consultato il 25 aprile 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]