Reitia
Reitia era un'antica divinità femminile venerata dalle antiche popolazioni venete dell'alto Adriatico.
La dea[modifica | modifica wikitesto]
Reitia, definita con l'epiteto potnia theron (signora o dominatrice degli animali), era una dea molto venerata dagli antichi Veneti.[1]
Essa ha tratti in comune con le divinità classiche Demetra, Persefone e Artemide/Diana: era legata al culto della Natura, della fertilità, a quello della guarigione/salute e dell'"aldilà",[2] ma anche del commercio.[3]
In tempi romani il suo culto fu sostituito o associato a quello di Minerva.[3]
La sua rappresentazione potrebbe essere associata a figure femminili antropomorfe con arti superiori terminanti in protomi ornitomorfe o teste di equidi. Questa raffigurazione, sotto forma di oggetti votivi, sono di frequente ritrovamento nei luoghi di culto e nei santuari. Un'altra rappresentazione la descrive con un velo sulla testa, circondata da animali, e con una chiave in mano.[2] Dai ritrovamenti sul santuario del Monte Summano, sappiamo che era raffigurata in epoca tarda seduta in trono con serpenti, con a fianco un giovane compagno armato, che riuniva le figure di Ercole e Adone.
Il nome "Reitia" potrebbe essere collegato a quello della popolazione dei Reti che abitava nella zona Alpina.[2]
Luoghi di culto[modifica | modifica wikitesto]
Este[modifica | modifica wikitesto]
Tracce di un luogo di culto a lei dedicato sono state trovate a Baratella di Este (Padova).[2]
Il santuario si trova a circa 1 km a sud-est di Este, e fu scoperto nel 1880 a seguito della costruzione di un canale idrico. I 14.000 reperti ivi trovati sono conservati al Museo archeologico nazionale di Este. Nel 1986-87 un nuovo scavo, finanziato da "Deutsche Forschungsgemeinschaft" ("Società di ricerca tedesca") ha recuperato 5.000 nuovi reperti databili tra il VII secolo a.C. ed il II-III secolo a.C.[3]
Altre località[modifica | modifica wikitesto]
Altri templi erano collocati a Vicenza, a Monte Magrè (nei pressi di Schio), Montebelluna (Tv) e a Lagole, in territorio di Calalzo di Cadore. In questi santuari era presente una classe sacerdotale, per lo più femminile.[senza fonte]
Citazioni contemporanee[modifica | modifica wikitesto]
Reitia è figura molto citata nell'opera di Andrea Zanzotto (si veda Filò, ma anche Il Galateo in Bosco). La si trova pure nei tre romanzi del ciclo degli Antichi Veneti di Federico Moro (si tratta di La voce della Dea, La custode dei segreti, Il coraggio degli Antichi Veneti), dove diventa figura centrale del pantheon antico-veneto e simbolo dell'eterno fluire del destino umano.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Yves Bonnefoy, Wendy Doniger, in "Roman and European mythologies", p. 32., su books.google.com. URL consultato il 2009-10-2.
- ^ a b c d "Storia dell'Alta Rezia" su "Altarezia.com", su altarezia.com. URL consultato il 2009-10-2.
- ^ a b c (DE) Sonja Ickler, Oliver Vogels, "Forschungsstelle Reitia", su uni-koeln.de, Universität zu Köln - Institut für Ur und Frühgeschichte, 2009. URL consultato il 6 agosto 2013.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Bravi F., La lingua dei Reti, I-II, Bolzano 1981.
- Chieco Bianchi Anna Maria - Ruta Serafini Angela (a cura di), 1902-2002 Il Museo di Este: passato e futuro, Canova, Treviso, 2002
- De Nardi Sarah, "Landscapes of the Prehistoric Veneto, Italy. A Plurality of Local Identities Reflected in Cult and Landscape Perception", Papers from the Institute of Archaeology, 2009
- Detienne Marcel, The writing of Orpheus: Greek myth in cultural context (Johns Hopkins, 2002; ISBN 0801869544), p. 126
- Meffert Joachim, Die paläovenetische Votivkeramik aus dem Reitia-Heiligtum von Este-Baratella, 1998
- Ruta Serafini Angela (a cura di), Este Preromana: una città e i suoi santuari, Canova, Treviso, 2002
- Ruta Serafini A., Il passaggio del guerriero. Viaggio tra i santuari di Este preromana, Canova, Treviso, 2002
- Wallace Rex E., "Venetic", in Roger D. Woodard, ed., The ancient languages of Europe (Cambridge, 2008; ISBN 0521684951), p. 124.
- Zavaroni Adolphus, Ancient North Italian Inscriptions from Este, 2001
- Harald Meller, Die Fibeln aus dem Reitia-Heiligtum von Este (Ausgrabungen 1880-1916) / Le Fibule del Santuario di Reitia a Este (Scavi 1880-1916), (Nünnerich-Asmus Verlag, 2012; ISBN 978-3-943904-07-9)
- Sonja Ickler, Die Ausgrabungen im Reitia-Heiligtum von Este 1987-1991 / Gli Scavi del Santuario di Reitia a Este 1987-1991, (Nünnerich-Asmus Verlag, 2013; ISBN 978-3-943904-17-8)
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- "Storia dell'Alta Rezia" su "Altarezia.com", su altarezia.com. URL consultato il 2009-10-2.
- (DE) "Forschungsstelle Reitia" su "Universität zu Köln - Institut für Ur und Frühgeschichte " [collegamento interrotto], su ufg.uni-koeln.de. URL consultato il 2009-10-2.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 201084379 · WorldCat Identities (EN) viaf-201084379 |
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