Scaldicetus

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Scaldicetus
Denti di Scaldicetus grandis
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Mammalia
Ordine Cetacea
Sottordine Odontoceti
Superfamiglia Physeteroidea
Genere Scaldicetus

Lo scaldiceto (gen. Scaldicetus) è un cetaceo estinto, appartenente ai fiseteridi. Visse tra il Miocene inferiore e il Pliocene inferiore (circa 18 – 4 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa, Nordamerica e Australia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale doveva essere abbastanza simile all'odierno capodoglio. Solitamente era più piccolo della forma attuale, ma resti frammentari fanno supporre che alcuni esemplari fossero lunghi quasi quanto i capodogli odierni. Il cranio di Scaldicetus era basso, con uno scudo occipitale dalla parte anteriore inclinata notevolmente. Erano presenti grandi fosse temporali allungate, e processi zigomatici rigonfi lateralmente e robusti. Al contrario degli attuali capodogli, Scaldicetus possedeva robusti denti aguzzi anche nella mascella superiore. I denti erano dotati ancora di smalto.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Illustrazione dei fossili di S. caretti

I primi fossili di questo animale (45 denti isolati, probabilmente appartenenti a un solo esemplare) vennero ritrovati nella zona di Anversa, in Belgio, in terreni del Miocene superiore, e vennero descritti da Du Bus nel 1867 come Scaldicetus caretti. Un'altra specie piuttosto diffusa è S. grandis, rinvenuta in Europa e in Nordamerica.

Numerosi altri fossili attribuiti a Scaldicetus sono stati ritrovati in vari siti compresi tra il Miocene inferiore e il Pliocene inferiore, ma l'identificazione di questi resti è problematica. Spesso gli studiosi si sono basati su denti con smalto corrugato e sulla presenza di denti funzionali nella mascella superiore, ma queste caratteristiche suggeriscono piuttosto un grado evolutivo e non un genere tassonomico distinto. In ogni caso, Scaldicetus è un rappresentante basale dei fiseteridi, attualmente rappresentati dal capodoglio e dai kogia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Du Bus, B. A. L. (1867). Sur quelques Mammiferes du crag d'Anvers. Bulletins de l'Academie Royal des Sciences, des Lettres et des Beaux-Arts de Belgique, 24, 562–77.
  • Kazar, E. (2002). Revised phylogeny of the Physeteridae (Mammalia: Cetacea) in the light of Placoziphius Van Beneden, 1869 and Aulophyseter Kellogg, 1927. Bulletin de l'Institut Royal des Sciences Naturelles de Belgique, 72, 150–70.

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