Sardi (famiglia)

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Quella dei conti Sardi, nobili di Lucca[1][2], è una delle maggiori casate nella storia politica, economica e sociale lucchese[2][3][4][5][6].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La storia della famiglia Sardi, così come emerge dal Fondo Sardi conservato presso l’Archivio di Stato di Lucca[4], è strettamente legata a quella della Repubblica Aristocratica della Città di Lucca[5][6]. A partire dall’affermazione sociale ed economica della famiglia Sardi attorno al 1530, grazie ai fiorenti commerci della seta[4][5], attraverso il XVIII secolo, durante il quale i Sardi si distinsero per l’alto tenore di vita, ma anche per la beneficenza ed assistenza ai bisognosi[4], si annoverano le figure del conte Bartolomeo Sardi[7] (1645-1719), prefetto[4][8] dei sovrani Michele I di Polonia, Giovanni III di Polonia, Augusto II di Polonia e segretario[8] della regina Maria Casimira; di monsignor Filippo Sardi[9] (1736-1826), arcivescovo di Lucca e presidente del senato lucchese[10] nella fase politica che portò alla costituzione del Ducato di Lucca affidato a Carlo Ludovico con la reggenza della madre Maria Luisa di Borbone-Spagna; del conte Cesare Sardi[4] (1777-1843), rappresentante dello Stato Lucchese al Congresso di Vienna e consigliere di stato sotto i Borboni; del conte Giovanni Sardi[4] (1777-1856) dignitario alla corte di Carlo Ludovico e membro del suo seguito nei viaggi in Austria e Germania fino al 1847[3][10], sposato con Adelaide dei conti Archinto, dama di corte della principessa Elisa Bonaparte Baciocchi. Figlia di Giovanni ed Adelaide, la contessa Elisa Sardi[4] (1806-1869), sposa del duca Giovanni Francesco Melzi d’Eril, fu tra le fondatrici del nucleo italiano della Compagnia delle Dame della Carità di San Vincenzo de' Paoli[11]. Nei primi anni del XIX secolo, iniziò una diramazione del casato[4], tramite il matrimonio del conte Francesco Sardi con la patrizia lucchese Giulia Saladini. Il ramo Sardi Saladini ebbe a spegnersi nella figura del conte Luigi Sardi Saladini, morto nel 1897[4]. Da rilevare inoltre che a metà del XIX secolo i Fatinelli, patrizi di Lucca e titolari, tra l'altro, della cappella in San Frediano dove è sepolta Santa Zita, si estinsero nei Sardi[4] tramite il matrimonio di Olimpia, ultima della prosapia patrizia, con il conte Ottavio Sardi (1849-1878). Al principio del XX secolo, l’esponente di primo piano della casata, collocata tra le maggiori della nobiltà lucchese per censo e per cultura[3][4], fu il conte Cesare Sardi[3][4], (1853-1924), eminente storico ed illuminato benefattore, fondatore della Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia e proposto dell’Arciconfraternita di Misericordia di Lucca dal 1898 al 1920[12][13]. Tra i figli del conte Cesare e della patrizia fiorentina Clementina Martelli si annoverano, oltre ad Alessandro e Luisa Amalia morti in giovane età, Adelaide[3] Sardi (1879-1930), religiosa carmelitana col nome di suor Gesualda dello Spirito Santo, scrittrice e prima biografa di Santa Gemma Galgani; Virginia Sardi (1887-1961) religiosa carmelitana col nome di suor Suor Teresina di Gesù Bambino, scrittrice e corrispondente di Giorgio La Pira e Fioretta Mazzei; Carlo Sardi[14] (1884-1968), Cavaliere d’Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta[1], sposato con Isabella dei marchesi Doria Lamba, ritratta in un celebre dipinto del De Servi[15] e Giovanni Sardi (1892-1973), dottore in lettere, docente di Italiano e Storia, Cavaliere della Corona d'Italia, socio ordinario dell'Accademia Lucchese di Scienze, Lettere e Arti dal 1920, coniugato con Maria Antonietta Mazzei, patrizia fiorentina. Nella seconda metà del XX secolo, in seguito ad alleanza familiare con i marchesi Ripa di Meana, una parte del casato ha trasferito la sua residenza principale da Lucca a Torino[1].

Palazzo Sardi[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Sardi sorge tra le vie San Paolino e Burlamacchi ed è considerato uno dei più bei palazzi di Lucca[16]. L'edificio seguì le vicissitudini della famiglia Sardi che lo acquisì dalla famiglia Arnolfini (celebri mercanti lucchesi) nel XVII secolo. Si deve al conte Lorenzo Antonio Sardi[4] (1686-1766) l'intensa attività mecenatesca svolta al fine di abbellire ed ampliare Palazzo Sardi a partire dal 1726, anno delle sue nozze con la patrizia lucchese Maria Guinigi[16]. A Pietro Paolo Scorsini[16] si devono gli affreschi della galleria del piano nobile dell'edificio, raffiguranti le quattro stagioni ed alcuni trompe-l'œil prospettici. Si devono invece ai quadraturisti Giovan Battista Natali, Bartolomeo De Santi e al figurista Lorenzo Castellotti[16] gli affreschi della loggia del palazzo e di alcune sale dell'appartamento al piano nobile. In particolare, il ciclo di affreschi comprendente le raffigurazioni di Bacco ed Arianna, le Virtù della Vergine Maria e gli stemmi Sardi e Cittadella, fu eseguito per celebrare l'unione matrimoniale tra le due influenti famiglie lucchesi[16]. Palazzo Sardi, di proprietà dei conti Sardi fino al 2008, è attualmente diviso in varie unità immobiliari[17].

Villa Sardi a Brancoli[modifica | modifica wikitesto]

Villa Sardi sorge sulle colline della Brancoleria a 10 km dal centro storico di Lucca. La costruzione risale alla fine del '400 e fu acquisita dai conti Sardi all'inizio del XVI secolo[4]. Nel XVIII secolo villa Sardi, che costituiva la più antica proprietà della famiglia, venne in parte modificata tramite l'inserimento di uno scalone esterno, un loggiato, una torretta con orologio ed un raffinato giardino all'italiana. Villa Sardi è attualmente di proprietà, per via ereditaria femminile, dei conti Nigra.

Arma[modifica | modifica wikitesto]

D'argento, al cervo saliente al naturale, attraversato da fascia azzurra caricata di tre sarde d'argento nel verso della fascia[1].

Motto[modifica | modifica wikitesto]

HONOR VIRTUTIS PRAEMIUM[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Voce Sardi, in: Libro d'oro della nobiltà italiana, Edizione XXIV, Collegio Araldico, Roma, 2010.
  2. ^ a b Voce Sardi, in: Enciclopedia storico-nobiliare italiana, vol. VI, Bologna, 1969, p. 135.
  3. ^ a b c d e I. Pera, Scritture femminili nei fondi d'archivio delle province di Lucca e Pistoia, in: Carte di donne. Per un censimento regionale della scrittura delle donne dal XVI al XX secolo, Vol. II, Atti della giornata di studio, Firenze, Archivio di Stato, 3 febbraio 2005, a cura di A. Contini e A. Scattigno, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2007.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Archivio Sardi, in: L. Busti, S. Nelli (a cura di), Inventario dell’Archivio di Stato in Lucca, vol. VIII, Archivi gentilizi, Nuova Grafica Lucchese, Lucca, 2000, pp. 153-170.
  5. ^ a b c M. L. Trebiliani, Studi storici lucchesi, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 1992.
  6. ^ a b R. Mazzei, La società lucchese del ‘600, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 1977.
  7. ^ R. Mazzei, Traffici e uomini d’affari italiani in Polonia nel Seicento, Franco Angeli, Milano, 1983.
  8. ^ a b F. Foucault de Daugnon, Gli Italiani in Polonia dal IX Secolo al XVIII, Plausi & Cattaneo, 1905.
  9. ^ L.M. Cardella, La Vita di Monsignore Filippo Sardi, Arcivescovo di Lucca, Giusti, 1832.
  10. ^ a b R. Sabbatini, Voce Sardi, Cesare Giuseppe, in: Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani, 2017.
  11. ^ C. Ferrario, G. Buccellati, B. Manetti, Donne Milanesi (1857-2007) Storie di Carità, Bietti, 2007.
  12. ^ R. Sabbatini, Voce Sardi, Cesare, in: Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani, 2017.
  13. ^ L. Ricci, S. Simonetti, La Misericordia di Lucca, Storia della Venerabile Arciconfraternita, San Marco Litotipo, Lucca, 1996.
  14. ^ F. Concioni (a cura di), Leggere il Ritratto. La Collezione Carlo Sardi nell’Archivio Fotografico Lucchese Arnaldo Fazzi, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 2012.
  15. ^ M. F. Giubilei (a cura di), Luigi De Servi 1863-1945. Ritratto di artista, Maschietto & Musolino Editore, Pistoia, 2001
  16. ^ a b c d e P. Betti, Decorazioni pittoriche del settecento nelle dimore di Lucca: il palazzo Sardi e il palazzo Talenti, in: E. Daniele, Le dimore di Lucca: l'arte di abitare i palazzi di una capitale dal Medioevo allo stato unitario, Alinea Editrice, 2007.
  17. ^ L. Cinotti, "Una maxi società fa shopping di immobili in centro. Acquistati dalla Pioneer l’ex Cartiera Pasquini a porta S. Jacopo, l’ex Pretura in via Fillungo e il palazzo Sardi in via S. Paolino", Il Tirreno, Edizione Lucca, 23 marzo 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio La Pira, Lettere al Carmelo di S. Maria Maddalena de' Pazzi, a cura di Chiara Vasciaveo, Firenze, Pagnini editore, 2022 [in appendice contiene le lettere finora inedite di Suor Teresa di Gesù Bambino (Sardi) inviate a Fioretta Mazzei e Giorgio La Pira].
  • C. Vasciaveo, La scrittrice Gesualda Sardi del Carmelo S. Maria Maddalena de' Pazzi, in «Mysterion», 14 (2021/1), 100-126.
  • C. Vasciaveo, Virgilio Cepari S.I. e la Compagnia di Gesù al Carmelo fiorentino di S. Maria Maddalena de’ Pazzi, in «Ignaziana», 35 (2021), 183-212.
  • R. Sabbatini, Voce Sardi, Cesare, in: Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani, 2017.
  • C. Vasciaveo, Suor Gesualda Sardi: la scrittrice (1879-1930), in Ead. Una storia di donne. Il Carmelo S. Maria degli Angeli e S. Maria Maddalena de’ Pazzi, Roma 2013, 308-313.
  • F. Concioni (a cura di), Leggere il Ritratto. La Collezione Carlo Sardi nell’Archivio Fotografico Lucchese Arnaldo Fazzi, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 2012.
  • G. Giustiniani, Il sangue è acqua. Il doge, il santo, l’avventuriero, il principe dei mongoli ed altri parenti, Pacini Fazzi, Lucca 2011, 33-36.
  • Voce Sardi, in: Libro d'oro della nobiltà italiana, Edizione XXIV, Collegio Araldico, Roma, 2010.
  • P. Betti, Decorazioni pittoriche del settecento nelle dimore di Lucca: il palazzo Sardi e il palazzo Talenti, in: E. Daniele, Le dimore di Lucca: l'arte di abitare i palazzi di una capitale dal Medioevo allo stato unitario, Alinea Editrice, 2007.
  • I. Pera, Scritture femminili nei fondi d'archivio delle province di Lucca e Pistoia, in: Carte di donne. Per un censimento regionale della scrittura delle donne dal XVI al XX secolo, Vol. II, Atti della giornata di studio, Firenze, Archivio di Stato, 3 febbraio 2005, a cura di A. Contini e A. Scattigno, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 2007.
  • Archivio Sardi, in: L. Busti, S. Nelli (a cura di), Inventario dell’Archivio di Stato in Lucca, vol. VIII, Archivi gentilizi, Nuova Grafica Lucchese, Lucca, 2000, 153-170.
  • L. Ricci, S. Simonetti, La Misericordia di Lucca, Storia della Venerabile Arciconfraternita, San Marco Litotipo, Lucca, 1996.
  • M. L. Trebiliani, Studi storici lucchesi, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 1992.
  • M. L. Trebiliani, Cesare Sardi nel quadro dei movimenti cattolici italiani, Rivista di archeologia, arti e costumi, 1989, 23-46.
  • D. Mondrone SI, Prefazione, in Suor Gesualda dello Spirito Santo [Sardi], Lettera sul servo di Dio p. Riccardo Friedl,Roma, Ed. La Civiltà Cattolica, 1983, 3-6.
  • R. Mazzei, Traffici e uomini d’affari italiani in Polonia nel Seicento, Franco Angeli, Milano, 1983.
  • R. Mazzei, La società lucchese del ‘600, Maria Pacini Fazzi, Lucca, 1977.
  • M. Lombardi Lotti, Il conte prof. Giovanna Sardi. Rievocazione tenuta in seduta pubblica del 3 giugno 1974, Accademia Lucchese Maria Pacini Fazzi, Lucca, 1974.
  • Voce Sardi, in: Enciclopedia storico-nobiliare italiana, vol. VI, Bologna, 1969, p. 135.
  • M. Bandini Buti, Poetesse e scrittrici: Italia, II, Roma, Istituto editoriale italiano, 1941, 214.
  • ll Monastero di S. M. Maddalena de' Pazzi in Firenze, Suor Gesualda dello Spirito Santo, Pia Società S. Paolo, Roma 1932.
  • C. Sardi, Le contrattazioni agrarie del Medio Evo studiate nei documenti lucchesi, Lucca, 1914.
  • C. Sardi, Lucca e il suo ducato dal 1814 al 1859, Firenze, 1912.
  • C. Sardi, Esecuzioni capitali a Lucca nel secolo XIX, Lucca, 1911.
  • C. Sardi, Ricchezza e miseria nelle nostre campagne, Lucca, 1910.
  • C. Sardi, Vie romane e medioevali nel territorio lucchese, Lucca, 1907.
  • F. Foucault de Daugnon, Gli Italiani in Polonia dal IX Secolo al XVIII, Plausi & Cattaneo, 1905.
  • C. Sardi, Vita lucchese nel Settecento, Lucca, 1905.
  • C. Sardi, I capitani lucchesi del secolo XVI, Lucca, 1902.
  • C. Sardi, Dei mecenati lucchesi del secolo XVI, Lucca, 1882.
  • C. Sardi, Cristina regina di Svezia in Lucca nel 1658, Lucca 1873
  • L.M. Cardella, La Vita di Monsignore Filippo Sardi, Arcivescovo di Lucca, Giusti, 1832.
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