Irmina di Oehren

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Sant'Irmina di Oehren
Statua di sant'Irmina ad Echternach
 

Badessa

 
NascitaTreviri, VII secolo
MorteWissembourg, 716
Venerata daChiesa cattolica
Ricorrenza24 dicembre

Irmina di Oehren, o Ermina o Erminia di Treviri (Treviri, VII secoloWissembourg, 716), è stata la fondatrice e la prima badessa del monastero di Oehren.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Teofredo, abate di Echternach e suo biografo, sarebbe stata figlia del re merovingio Dagoberto II e della principessa anglosassone Matilde, nipote di san Sigeberto III, e sorella di santa Adele[1] (che invece, secondo altre fonti,[2] sarebbe stata sua figlia insieme a Plectrude, moglie di Pipino di Herstal): sarebbe diventata monaca dopo la scomparsa del suo promesso sposo, morto la vigilia delle nozze, e avrebbe fondato un monastero presso un castello donatole dal padre.

Storicamente ella è nota dall'atto di fondazione dell'abbazia di Echternach alla quale ella cedette la metà di una villa che possedeva nella città di Echternach (Lussemburgo).[3]

Questa seconda interpretazione storica[2] vuole che Irmina di Oehren fosse andata sposa nel 693 al Ugoberto († 697/698), siniscalco di Clodoveo III e conte palatino nel 697, al quale avrebbe dato i figli:

Culto[modifica | modifica wikitesto]

La sua memoria liturgica è celebrata il 24 dicembre.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mario Sgarbossa, I Santi e i Beati della Chiesa d'Occidente e d'Oriente, II edizione, Edizioni Paoline, Milano, 2000, ISBN 88-315-1585-3. p. 723
  2. ^ a b (FR) Christian Settipani, Les Ancêtres de Charlemagne, Paris, Société atlantique d'impression, 1989, 170 p. ISBN 2-906483-28-1.
  3. ^ L'altra metà della villa sarebbe stata ceduta nel 706 da Plectrude, moglie di Pipino di Herstal e figlia del siniscalco Ugoberto. Gli storici sono concordi nel ritenere che la villa di Echternach era stata precedentemente oggetto di una divisione fra il duca Teodardo ed il fratello, padre di Irmina. ((FR) Christian Settipani, Les Ancêtres de Charlemagne, pp. 38-39)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Christian Settipani, Les Ancêtres de Charlemagne, Paris, Société atlantique d'impression, 1989, 170 p. ISBN 2-906483-28-1.
  • (DE) Eduard Hlawitschka, Zu den Grundlagen des Aufstieg des Karolinger. Beschäftignung mit zwei Büchern von Matthias Werner, in Rheinische Vierteljahrsblätter, 1985, p. 1-61.

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