Sallier de la Tour
Sallier de la Tour | |
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Post funera laetor Cavallo rampante di argento su partito di nero e di verde | |
Stato | Regno di Sardegna |
Titoli |
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Fondatore | Pietro Sallier |
Attuale capo | Don Filiberto Sallier de la Tour |
Data di fondazione | XVI secolo |
Etnia | italiana (originariamente savoiarda) |
Sallier de la Tour è una famiglia aristocratica originaria di Tournon nella Tarantasia, radicata in Savoia, Piemonte e Sardegna, nota soprattutto per aver avuto alcuni grandi personaggi al servizio del Ducato di Savoia e poi del Regno di Sardegna[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Capostipite noto è Pietro, che nel 1576 giura fedeltà al duca di Savoia. Nell'atto è qualificato come nobile[1][2].
Antonio fu capitano della fanteria sabauda, distinguendosi specialmente nell'assedio di Verrua. Suo figlio Filiberto, battezzato il 12 febbraio 1643, fu presidente della camera dei conti del Ducato di Savoia, e nel medesimo tempo ajo istitutore di Vittorio Amedeo II figlio di Carlo Emanuele II, ministro plenipotenziario inviato a L'Aia dallo stesso duca, seguace di Guglielmo di Nassau principe d'Orange, quando questi si recò a Londra ad assumere la corona d'Inghilterra. In questa occasione fece un energico e sapiente discorso, che venne conservato da Dummi nella sua celebre raccolta diplomatica[senza fonte]. Quindi partecipò al congresso di Rijswijk, e al suo ritorno a Torino fu creato ministro della guerra[1]. Nel 1700 ricevette il titolo di marchese[1][2]. Infine si ritirò in Savoia, e finì i suoi giorni nel suo castello di Tournon l'8 dicembre 1708.
Vittorio Amedeo (1726-1800) fu rappresentante diplomatico a Londra (1771) e a Parigi (1788)[1]. Giuseppe Amedeo (1737-1820), fratello di questi, firmò l'armistizio di Cherasco nel 1796 e fu generale e cavaliere dell'ordine della Santissima Annunziata[1][3]. Figlio di Giuseppe Amedeo e nipote di Vittorio Amedeo fu il generale e senatore Vittorio Amedeo iunior (1774–1858), forse la figura di maggiore spicco nella famiglia per la sua carriera militare e diplomatica, largamente partecipe delle vicende risorgimentali[1][3].
La famiglia, ancora fiorente, è ramificata nel corso del XIX secolo in varie regioni d'Italia, adottando secondo la discendenza dinastica i titoli di spettanza, in particolare: principe di Camporeale in Sicilia; duca di Calvello a Napoli; marchese di Cordon e du Pin-Chambly a Torino e Roma[4][5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sallier de la Tour, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 28 mar 2020.
- Pierangelo Gentile, Sallier de la Tour, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 89, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017. URL consultato il 28 mar 2020.
- Sallier de la Tour, su Sapere. Enciclopedia online, De Agostini. URL consultato il 28 mar 2020.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sallier de la Tour, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Sallier de la Tour, su sapere.it, De Agostini.