Rudiarius

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Voce principale: Gladiatore.

Il termine latino rudiarius deriva dal rudis,[N 1] la spada di legno che serviva per esercitarsi ai combattimenti nell'arena delle scuole dei gladiatori.[1]

Se i gladiatori avevano ben combattuto nell'arena, dopo qualche tempo veniva loro concesso il congedo o dal sopraintendente ai giochi (ludi) o dal maestro della scuola che consegnavano loro il rudis: una ricompensa simbolica che implicava la concessione della libertà a quelli che avevano scelto volontariamente di combattere nell'arena. Infatti i gladiatori nella condizione di schiavi non ottenevano la libertà ma semplicemente la possibilità di non essere più obbligati a combattere. Per ottenere la piena libertà questi dovevano ottenere dal pretore il pileus (pileo), un berretto di lana bianca simbolo dell'affrancazione.

43-42 a.C. - Bruto - Denario
Diritto BRVT IMP L PLAET CEST, testa di Bruto dx.;
Rovescio:- EID MAR, pileo tra due pugnali.
da Eckhel

Accadeva che i rudiarii per avidità di guadagno tornassero nell'arena a combattere come testimonia Svetonio che racconta come Tiberio offrì al popolo romano due combattimenti di gladiatori: uno in onore di suo padre e un altro per celebrare il suo avolo Druso: in quest'ultimo gioco riuscì a far tornare a combattere dei valenti ed esperti rudiarii promettendo loro una ricompensa di 100.000 sesterzi.[2][3] In alternativa, i rudiari tornavano nelle scuole gladiatorie come Doctores (o Magistri), stipendiati dal lanista come addestratori delle reclute.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Esplicative[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ne parlano Polibio, 10.20 e Livio, 26.51, riferendosi all'addestramento dei soldati di Scipione l'Africano in Spagna (III sec. a.C.), e Vegezio, 1.11 definendolo clava (V sec. d.C.)

Bibliografiche[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Stancovich P, Dello anfiteatro di Pola [...] e di alcune epigrafi e figurine inedite dell'Istria, con 8 tavole, 1822, p. 90.
  2. ^ Svetonio, Tiberio.
  3. ^ Pozzoli G [et al.], Dizionario d'ogni mitologia e antichità, vol. 5, Batelli, 1824, p. 372.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Fonti secondarie[modifica | modifica wikitesto]

  • Augenti D, Spettacoli del Colosseo: nelle cronache degli antichi, Roma, L'erma di Bretschneider, 2001.
  • Guidi F, Morte nell'arena : Storia e leggenda dei gladiatori, Mondatori, 2006, ISBN 88-04-55132-1.
  • Jacobelli L, Gladiatori a Pompei, Roma, L'"Erma" di Bretschneider, 2003, ISBN 88-8265-215-7.
  • Meijer F, Un giorno al Colosseo : il mondo dei gladiatori, Laterza, 2006, ISBN 88-420-8158-2.
  • Nossov K, Gladiatori: Sangue e spettacolo nell’antica Roma, Gorizia, 2010 [2005].
  • Paolucci F, Gladiatori : I dannati dello spettacolo, Giunti, 2003.
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