Romacario di Coutances
| San Romacario | |
|---|---|
 | |
Vescovo di Coutances | |
| Venerato da | Chiesa cattolica |
| Canonizzazione | pre canonizzazione |
| Ricorrenza | 18 novembre |
Romacario, o Romfario (... – Coutances, 18 novembre VI secolo), fu vescovo di Coutances, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Biografia e culto
[modifica | modifica wikitesto]Con il nome di Rumpharius, questo vescovo è attestato negli antichi cataloghi episcopali di Coutances, come immediato successore di san Laudo.[1] Storicamente è attestato in due occasioni: secondo Venanzio Fortunato partecipò alla consacrazione della cattedrale di Nantes in un'epoca precedente il 573; Gregorio di Tours riferisce che fu tra coloro che erano presenti ai funerali di Pretestato di Rouen nel 586.[2][3]
Nel XV secolo fu redatta una vita, leggendaria e senza valore storico. Questa racconta che, dall'Inghilterra, sua patria, Romacario si trasferì in Francia; durante la traversata, fece naufragio, ma fu raccolto e salvato da san Laudo, che in seguito lo consacrò sacerdote e lo inviò come missionario.[2]
Il Martirologio Romano lo ricorda il 18 novembre con queste parole:[4]
«A Coutances in Neustria, ancora in Francia, san Romacario, vescovo.»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (FR) Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. II, pp. 237-239.
- ^ a b Mathon, Bibliotheca Sanctorum, vol. 11, coll. 308-309.
- ^ (FR) Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. II, p. 240.
- ^ Martirologio Romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2004, p. 889, nº 5.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Louis Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. II, Paris, 1910, p. 240
- Gérard Mathon, v. Romacario, vescovo di Coutances, Bibliotheca Sanctorum, vol. 11, coll. 308-309
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Romacario di Coutances, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.
