Rete europea del patrimonio dei giardini

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La rete europea del patrimonio dei giardini, più conosciuta con il suo appellativo inglese European Garden Heritage Network (EGHN), è un'associazione senza scopo di lucro che raggruppa un importante numero di parchi e giardini d'Europa. Dal 2010 la EGHN attibuisce il premio European Garden Award, che è diventato uno dei premi più ambiti del settore.[1]

Nel 1999 lo Stato della Renania Settentrionale-Vestfalia, l'Associazione regionale della Renania, il distretto renano di Neuss, la città di Jüchen, la Cassa di Risparmio di Neuss e la famiglia del conte Wolff Metternich, crearono una fondazione chiamata Fondazione Schloss Dyck con lo scopo di proteggere il Castello di Dyck e i suoi giardini, oltre a promuovere la formazione professionale nel settore. La fondazione iniziò subito a collaborare con altre associazioni e nel 2003 partecipò al progetto Interreg 3B NWE diventando uno dei principali partner del European Garden Heritage Network (EGHN).[2]

La rete è progressivamente cresciuta dai 16 membri iniziali ai circa 190 attuali, ed è diventata completamente autonoma dal punto di vista finanziario.[3]

European Garden Award

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Il premio è nato nel 2010, con lo scopo di valorizzare i giardini europei. Vi sono 4 categorie, per ognuna delle quali vengono assegnati un primo e un secondo premio:

  • Tutela o sviluppo di un paesaggio culturale
  • Misure di mitigazione del clima nei parchi e giardini
  • Gestione o sviluppo di un parco o giardino storico
  • Progettazione o elaborazione di un parco o giardino contemporaneo

Esiste poi il Premio speciale della giuria internazionale per il quale c'è un unico vincitore.[4]

  1. ^ Il Giardino Di Ninfa Finalista All'European Garden Award: La Premiazione il 7 settembre, su Italian design institute, 31 agosto 2018. URL consultato il 31 maggio 2024.
  2. ^ Rete europea del patrimonio dei giardini – Fondazione Schloss Dyck, su Garden Conservation. URL consultato il 31 maggio 2024.
  3. ^ (FR) EGHN – Réseau Européen du Patrimoine des Jardins, su EGHN. URL consultato il 31 maggio 2024.
  4. ^ (EN) EGA 2022, su EGHN. URL consultato il 31 maggio 2024.