Progetto:GLAM/Progetti/Biblioteca arcivescovile Annibale De Leo

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Biblioteca arcivescovile Annibale de Leo
Regione Puglia
Provincia Brindisi
CittàBrindisi
Partecipazione
Enti coinvoltiBiblioteca pubblica arcivescovile Annibale de Leo
Svolgimento
Docenti/tutorMarta Arosio,
Periodo2024

La biblioteca arcivescovile Annibale de Leo intende digitalizzare e condividere su progetti Wikimedia le schede descrittive e le immagini di otto codici miniati e diciassette rari incunaboli. Il progetto è sostenuto da Wikimedia Italia (pagina di progetto sulla wiki dell'associazione).

Il progetto portato avanti dalla biblioteca prevede la schedatura e digitalizzazione di due fondi rari e importanti che fanno parte della pregevole raccolta di manoscritti (400) conservata nella biblioteca.

Il primo riguarda i codici miniati pergamenacei e ne raccoglie 8 dal XIII al XV secolo. Si tratta di codici restaurati, scritti in carattere gotico italiano, di circa 600 carte l'uno e di vari contenuti: dall'agiografico al geografico, dal letterario al giuridico. Particolari sono le piccole mani disegnate, dette "maniculae", risalenti al XVI secolo, lungo i margini del testo con funzione di Nota Bene per evidenziare una parola o una frase. Splendide sono poi le miniature prodotte da più mani, che per la loro diversa tipologia artistica sono attribuibili a uno stile sia bizantino che giottesco. Fra gli altri codici pergamenacei paiono di rilevante interesse il Decretum Gratiani, redatto fra XIII e XIV secolo, il codice più antico conosciuto al mondo che presenta le mappe mentali e le Postillae super Ysaiam di Alessandro di Hales, attribuibile al XIV secolo, opera mai stampata di cui esistono due soli altri esemplari conservati all'Ambrosiana di Milano e ad Oxford.

Il secondo fondo che sarà interessato dal progetto presentato dalla biblioteca è quello degli incunaboli (testi a stampa della metà del XV secolo): la biblioteca ne conserva 17, tra i quali il libro di maggior pregio secondo Dennis E. Rhodes, direttore della British Library di Londra, alla cui ricchissima raccolta mancano 4 dei testi conservati a Brindisi, è il Confessionale Defecerunt, di Sant’Antonino arcivescovo di Firenze, stampato in Italia, in un luogo e in una tipografia non precisati, nel 1472 di cui si conoscono solo altri 15 esemplari. Raro è anche il De Situ Orbis di Zacharias Lilius stampato a Napoli nel 1496, le Quaestiones de potentia Dei di San Tommaso d’Aquino che presentano a margine postille a mano di San Lorenzo da Brindisi e il De re militari del Vegetius che contiene un ritratto di Leone X e disegni su Alessandro VI ed il duca Valentino. Le S. Epistolae di Hieronymus a cura di Joannes Andreae, vescovo di Aleria (Roma, 1470) è il più antico posseduto dalla biblioteca e proviene dal convento dei cappuccini di Brindisi.

Partecipano al progetto:

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Statistiche[modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica wikitesto]