Portale:Buddhismo/Siddhartha

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Siddhartha Gautama, in seguito nominato il Buddha (ovvero "risvegliato", in occidente solitamente detto "illuminato") è stato una delle più importanti figure spirituali e religiose dell'Asia. Visse approssimaticamente tra il VI e il V secolo a.C. e il suo percorso mistico diede inizio al movimento religioso e filosofico del Buddhismo. È considerato l'effettivo fondatore delle dottrine trasmesse all'istituzione del sangha. Originariamente tramandati via orale, i suoi insegnamenti furono trascritti nelle raccolte canoniche del Tripitaka diversi secoli dopo. Siddhartha nacque a Lumbini, oggi in territorio nepalese. Di famiglia reale, Siddhartha abbandonò i lussi all'età di ventidue anni per ritirarsi in meditazione e raggiungere il risveglio. Prima di ottenere l'Illuminazione (il Bodhi) e iniziare a predicare la dottrina, Siddhartha intraprese per sei anni varie forme di ascesi estreme (definite tāpas). Il Buddha visse tutte le esperienze umane possibili: il potere, il lusso, la fame, la mortificazione del corpo, la povertà, la solitudine, il matrimonio e l'amore. Siddhartha seminò una filosofia volta all'affinamento della conoscenza e della consapevolezza fino all'estinzione della sofferenza esistenziale (duḥkha), (il nirvana), che si discosta tanto dagli eccessi sensuali quanto dall'ascetismo esasperato che ottunde la mente e nuoce al corpo. Suoi interlocutori principali furono i suoi discepoli, prima compagni di ricerca e poi devoti, che formeranno una comunità sempre più folta e dotata di regole proprie. Predicò anche ai laici indicando una via di moderazione e controllo delle passioni che conduce a una migliore condizione di esistenza.