Portale:Antica Roma/Z/Zenone di Bisanzio

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Zenone (in latino: Flavius Zeno; in greco: Ζήνων; Zenonopoli, 425 circa – 9 aprile 491) fu Imperatore romano d'Oriente dal 474 al 475 e poi dal 476 al 491.

Di origine isaurica e per questo considerato quasi un barbaro dal popolo di Costantinopoli, Zenone iniziò la carriera militare nella guardia imperiale, e ottenne presto il favore dell'imperatore Leone I, che vide in lui la persona adatta a ridimensionare l'influenza del potente generale germanico Ardaburio Aspare. Sposò la figlia maggiore di Leone, Ariadne, da cui ebbe un figlio, destinato a succedere al nonno col nome di Leone II. Entrato in contrasto con Aspare, collaborò con Leone al complotto che mise fine alla vita del generale. Alla morte di Leone I, fu reggente per il proprio figlio Leone II, poi co-imperatore e, alla morte del giovane imperatore, augusto da solo (474).

Il suo regno ebbe vita breve, e fu deposto dalla ribellione di Basilisco dopo appena un anno; riuscì però a riconquistare il trono, che tenne poi fino alla propria morte. Durante il suo regno dovette affrontare la ribellione di Marciano (479), quella di Illo (484-488) e quella dei Samaritani (484/489), che però riuscì tutte a sopprimere. Dovette anche gestire i turbolenti Goti, alcuni dei quali ebbe al servizio dell'Impero e altri come nemici. In ambito ecclesiastico è famoso per l'Henotikon, lo «Strumento d'unione», che promulgò per tentare di risolvere la controversia monofisita.

Il suo regno vide la fine dell'Impero romano d'Occidente, ma lui ebbe il merito di stabilizzare l'Impero d'Oriente.

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