Portale:Altavilla/Evidenza

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Ritratto di Roberto il Guiscardo, opera di Merry-Joseph Blondel, Sala dei Crociati, Reggia di Versailles.

Roberto d'Altavilla, detto il Guiscardo (l'Astuto), in latino Robertus Guiscardus o Viscardus (Hauteville-la-Guichard, 1015 circa – Cefalonia, 17 luglio 1085), è stato un condottiero normanno.

Sesto figlio di Tancredi (conte di Hauteville-la-Guichard) e primo della sua seconda moglie Fresenda (o Fressenda) (figlia di Riccardo I di Normandia, detto Riccardo Senza Paura), divenne conte di Puglia e Calabria alla morte del fratello Umfredo (1057) e insieme all'altro fratello, Ruggero che diverrà in seguito Gran Conte di Sicilia. In seguito (1059) fu investito da papa Niccolò II del titolo di duca di Puglia, Calabria e Sicilia.

La grandezza di Roberto il Guiscardo e i suoi innumerevoli successi sono dovuti non solo alle sue straordinarie qualità, ma anche al rapporto d'intesa col Papato. Egli istituì e fece rispettare una forte autorità ducale, che fu tuttavia minata spesso da rivolte baronali e malcontenti da parte dei feudatari minori, come ad esempio nel 1078, quando egli chiese ai suoi vassalli un sostegno economico per le nozze di sua figlia. Troppo impegnato ad espandere continuamente i suoi territori, non ebbe il tempo e la possibilità di organizzarli al proprio interno. In questo senso, la solidità del dominio fu garantita da un insieme di fattori che spesso esulano dalle sue personali abilità politiche. Nella storia del regno normanno d'Italia la figura del Guiscardo rimane sostanzialmente quella dell'eroe e del fondatore, mentre suo nipote Ruggero II rappresenta il vero statista e organizzatore dell'intera compagine.

Roberto il Guiscardo compare anche nella Divina Commedia di Dante Alighieri: il Sommo Poeta immagina di scorgere lo spirito del Normanno nel Cielo di Marte, insieme ad altri famosi cavalieri crociati.

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