Polimerizzazione vivente

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Nella chimica dei polimeri, una polimerizzazione vivente è un tipo di polimerizzazione a catena di tipo radicalico in cui non si ha fase di terminazione e la catena continua a propagarsi.[1][2][3] Questo si può verificare in diversi modi. Condizioni necessarie affinché si parli di questo tipo di polimerizzazione:

  • Non si hanno trasferimenti di catena né fase di terminazione
  • La reazione di inizio è velocissima, molto di più che quella di propagazione.

Il risultato è che la catena polimerica cresce ad un ritmo più costante e le loro lunghezze sono più o meno le stesse, per cui l'indice di polidispersione è basso. La polimerizzazione vivente è un buon metodo per sintetizzare i copolimeri a blocchi. Altri vantaggi sono la possibilità di controllare la stereochimica e la massa molare.[4][5]

La definizione ufficiale della IUPAC è: "una polimerizzazione a catena in cui il trasferimento di catena e la terminazione sono assenti".[6]

La polimerizzazione vivente è desiderabile perché offre precisione e controllo sulle sintesi macromolecolari. Questo è importante dal momento che molte proprietà utili dei polimeri dipendono fortemente dalla loro struttura e dalle dimensioni. Considerando che il peso molecolare e la dispersione sono meno controllati nelle polimerizzazioni non-viventi, questo metodo è ottimo per la progettazione di nuovi materiali.

In molti casi una reazione di questo tipo viene confusa o considerata come sinonimo di polimerizzazione controllata. Sebbene queste due siano molto simili, c'è una differenza notevole nelle definizioni. Mentre quelle viventi sono reazioni in cui mancano trasferimenti di catena o terminazione, nelle polimerizzazioni controllate queste ci sono, soltanto che sono soppresse, non eliminate del tutto, attraverso l'azione di particolari additivi. Ad ogni modo la letteratura spesso usa le due diciture indifferentemente.[5][4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A. F. Halasa, Recent Advances in Anionic Polymerization, in Rubber Chemistry and Technology, vol. 54, n. 3, 1981, pp. 627–640, DOI:10.5254/1.3535823.
  2. ^ Moad, Graeme and Solomon, David H. (2006) The Chemistry of Radical Polymerization. 2nd ed. Elsevier. ISBN 0-08-044286-2
  3. ^ glossary, su pslc.ws. URL consultato il 13 maggio 2017.
  4. ^ a b J.M.G. Cowie, Polymers chemistry and physics of modern materials, 3rd ed / J.M.G. Cowie and Valeria Arrighi, Boca Raton, Taylor & Francis, 2007, ISBN 978-0-8493-9813-1.
  5. ^ a b George Odian, Principles of polymerization, 4.ª ed., Hoboken, NJ, Wiley-Interscience, 2004, ISBN 0-471-27400-3.
  6. ^ (EN) A. D. Jenkins, P. Kratochvíl e R. F. T. Stepto, Glossary of basic terms in polymer science (IUPAC Recommendations 1996), in Pure and Applied Chemistry, vol. 68, n. 12, 1º gennaio 1996, DOI:10.1351/pac199668122287. URL consultato il 13 maggio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A.I.M., Fondamenti di scienza dei polimeri, Pisa, Pacini Editore, 2003.

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