Polideribotide

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Polideribotide
Caratteristiche generali
Massa molecolare (u)variabile (miscela di polimeri)
Codice ATCD03AX49
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
Topica
Indicazioni di sicurezza

Polideribotide o polidesossiribonicleotide o PDRN è un polimero ad attività cicatrizzante utilizzato nel trattamento delle lesioni cutanee e del connettivo associate a patologie distrofiche e distrofico-ulcerative. In Italia è prodotto e venduto dalla società farmaceutica Mastelli con il nome commerciale di Placentex nella forma farmacologica di fiale ad uso parenterale, collirio, pomata.[1]

Farmacodinamica[modifica | modifica wikitesto]

Chimicamente la macromolecola è un polianione lineare. L'unità monomerica di base è costituita da desossiribonucleotidi, uniti fra loro mediante un legame fosfodiestere. Presenta una certa termoresistenza ed ha un peso molecolare medio di 350.000 dalton. Strutturalmente è perciò molto simile ad un frammento di DNA e studi chimo-fisici hanno effettivamente dimostrato che la frazione PDRN consiste principalmente in una miscela di frammenti di DNA.[2]
Polideribotide risulta efficace nella riparazione e nel trofismo dei tessuti connettivi. La molecola si lega alle piastrine e alla fibronectina dando luogo ad un complesso che stimola la rigenerazione cellulare. Studi in vivo hanno dimostrato che polideribotide è in grado di ridurre la reazione granulomatosa da corpo estraneo e quella di ipersensibilità immediata da immunocomplessi, inoltre stimola la crescita della pelle umana e la replicazione di fibroblasti diploidi in colture primarie.[3][4] Quest'ultima azione sarebbe mediata, almeno in parte, dall'attivazione dei recettori per le purine del sottotipo A2.[5][6] l'azienda farmaceutica Mastelli è stata una delle prime aziende al mondo ad estrarre il PDRN dalle gonadi di trota e a brevettarne i suoi usi farmaceutici. Il PDRN è infatti alla base del medicinale Placentex [7] che deriva il suo nome proprio dall'organo umano da cui inizialmente il PDRN veniva estratto.

Farmacocinetica[modifica | modifica wikitesto]

Polideribotide, applicato localmente, non viene assorbito e quindi non entra nel circolo sistemico.

Tossicologia[modifica | modifica wikitesto]

Studi di tossicità acuta eseguiti sul ratto e sul topo non hanno portato all'individuazione della DL50, risultata superiore alle dosi massime somministrabili.

Usi clinici[modifica | modifica wikitesto]

Polideribotide trova indicazione in diverse patologie del tessuto connettivo, soprattutto di tipo distrofico o distrofico-ulcerativo, per la sua azione trofica, cicatrizzante, riparativa e rigenerativa dei tessuti.
La formulazione in collirio esercita un'azione trofica sulle lesioni e traumi a carico della congiuntiva e della cornea (ad esempio i microtraumi da lenti a contatto), verosimilmente grazie alla stimolazione alla crescita dei fibroblasti corneali.[8][9]
Applicato localmente su vagina e cervice, manifesta un'azione trofica e rigenerativa dei tessuti.[10][11][12] Il farmaco viene impiegato nel trattamento dei processi subacuti e cronici a carattere distrofico dell'apparato genitale femminile, in particolare quelli a carico di vagina e portio, come l'ectropion cervicale[13][14] e la distrofia vulvo-cervico-vaginale senile.[15][16]

Effetti collaterali e indesiderati[modifica | modifica wikitesto]

In considerazione dell'origine naturale del composto polideribotide risulta in genere ben tollerata. Occasionalmente può comunque insorgere una sensazione di fastidio e bruciore nella zona di applicazione.

Controindicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Polideribotide è controindicato nei soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nella formulazione farmacologica.

Dosi terapeutiche[modifica | modifica wikitesto]

Nel trattamento delle affezioni genitali femminili, polideribotide viene somministrato sotto forma di ovuli vaginali da 1,65 e da 5 mg (pari rispettivamente a 110 e 333 Unità Anticomplemento).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Placentex, polidesossiribonucleotide, su my-personaltrainer.it.
  2. ^ G. Tonello, M. Daglio; N. Zaccarelli; E. Sottofattori; M. Mazzei; A. Balbi, Characterization and quantitation of the active polynucleotide fraction (PDRN) from human placenta, a tissue repair stimulating agent., in J Pharm Biomed Anal, vol. 14, n. 11, Ago 1996, pp. 1555-60, PMID 8877863.
  3. ^ O. Muratore, A. Pesce Schito; G. Cattarini; EL. Tonoli; S. Gianoglio; S. Schiappacasse; L. Felli; F. Picchetta; GC. Schito, Evaluation of the trophic effect of human placental polydeoxyribonucleotide on human knee skin fibroblasts in primary culture., in Cell Mol Life Sci, vol. 53, n. 3, Mar 1997, pp. 279-85, PMID 9104493.
  4. ^ P. Sini, A. Denti; G. Cattarini; M. Daglio; ME. Tira; C. Balduini, Effect of polydeoxyribonucleotides on human fibroblasts in primary culture., in Cell Biochem Funct, vol. 17, n. 2, Giu 1999, pp. 107-14, DOI:10.1002/(SICI)1099-0844(199906)17:2107::AID-CBF8153.0.CO;2-#, PMID 10377956.
  5. ^ S. Thellung, T. Florio; A. Maragliano; G. Cattarini; G. Schettini, Polydeoxyribonucleotides enhance the proliferation of human skin fibroblasts: involvement of A2 purinergic receptor subtypes., in Life Sci, vol. 64, n. 18, 1999, pp. 1661-74, PMID 10328526.
  6. ^ A. Bitto, F. Polito; N. Irrera; A. D'Ascola; A. Avenoso; G. Nastasi; GM. Campo; A. Micali; G. Bagnato; L. Minutoli; H. Marini, Polydeoxyribonucleotide reduces cytokine production and the severity of collagen-induced arthritis by stimulation of adenosine A(₂A) receptor., in Arthritis Rheum, vol. 63, n. 11, Nov 2011, pp. 3364-71, DOI:10.1002/art.30538, PMID 21769841.
  7. ^ DECRETO 16 luglio 1999: Riammissione in commercio della specialita' medicinale "Placentex", su gazzettaufficiale.it, [[ Gazzetta Ufficiale]], luglio 1999.
  8. ^ O. Muratore, G. Cattarini; S. Gianoglio; EL. Tonoli; SC. Saccà; D. Ghiglione; D. Venzano; C. Ciurlo; PB. Lantieri; GC. Schito, A human placental polydeoxyribonucleotide (PDRN) may promote the growth of human corneal fibroblasts and iris pigment epithelial cells in primary culture., in New Microbiol, vol. 26, n. 1, Gen 2003, pp. 13-26, PMID 12578307.
  9. ^ M. Lazzarotto, EM. Tomasello; A. Caporossi, Clinical evaluation of corneal epithelialization after photorefractive keratectomy in patients treated with polydeoxyribonucleotide (PDRN) eye drops: a randomized, double-blind, placebo-controlled trial., in Eur J Ophthalmol, vol. 14, n. 4, pp. 284-9, PMID 15309972.
  10. ^ C. Pasquinucci, V. Contini, [Computerized evaluation of reparative processes of the cervix uteri]., in Ann Ostet Ginecol Med Perinat, vol. 111, n. 6, pp. 364-71, PMID 2102063.
  11. ^ A. Perino, G. Genova; C. Vita; P. Costa; A. Biondo; MA. Palmeri; G. Filippazzo, The pharmacologic therapy of post-cauterization and post-laser vaporization with polydeoxyribonucleotide., in Ann Ostet Ginecol Med Perinat, vol. 111, n. 6, pp. 372-8, PMID 2102064.
  12. ^ E. Minorchio, V. Bianco; F. Corso, [Advantages of topical therapy with polydeoxyribonucleotide in reparative processes after cauterization: experience at a center for early diagnosis of genital neoplasms]., in Ann Ostet Ginecol Med Perinat, vol. 111, n. 6, pp. 388-92, PMID 2102066.
  13. ^ I. De Luca Brunori, M. Urbano; L. Romani; A. Tarani; R. Felipetto; L. Battini; A. Amato; P. Andreoni, [Clinico-morphological changes in ectropion after treatment with polydeoxyribonucleotide (PDRN)]., in Ann Ostet Ginecol Med Perinat, vol. 111, n. 6, pp. 379-87, PMID 2102065.
  14. ^ I. de Luca Brunori, L. Battini; M. Filippeschi; L. Romani; A. Tarani; M. Urbano, [Topical therapy with placental polydeoxyribonucleotide in cervical ectopy and ectropion]., in Ann Ostet Ginecol Med Perinat, vol. 110, n. 1, pp. 35-41, PMID 2757327.
  15. ^ L. Zagami, F. Lesca, [Management of cervico-vaginal dystrophies]., in Minerva Ginecol, vol. 43, n. 4, Apr 1991, pp. 185-90, PMID 1857517.
  16. ^ MP. Maresi, L. Baldi; L. Balatresi; G. Bogi; T. Civello; A. Cosimi; R. De Santis; M. Guarnotta; F. Baisi; A. Parente, A non-hormonal therapeutic alternative in cervico-vaginal dystrophies., in Ann Ostet Ginecol Med Perinat, vol. 111, n. 6, pp. 393-9, PMID 2102067.