Policarpo Scagliarini

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Don Policarpo Scagliarini (Smirne, 21 aprile 1884Guardiagrele, 1946) è stato un presbitero italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Smirne il 21 aprile 1884 da genitori tranesi. Don Policarpo Scagliarini[1] fu un prete protagonista nel settembre 1922 dell'aiuto alla popolazione armena e greca, durante l'occupazione della città ad opera delle truppe turche di Kemal Pascià detto Ataturk.

L'8 settembre 1922, gli ultimi reparti greci privi di ufficiali ed in ritirata, abbandonarono la città insieme alle autorità civili. Il 9 settembre 1922 Smirne fu occupata dalle truppe kemaliste che la devastarono e saccheggiarono massacrando i civili specialmente greci ed armeni. Le violenze proseguirono per vari giorni mentre la città andava in fiamme.

Don Policarpo intervenne offrendo rifugio ai perseguitati nelle chiese cattoliche. Numerose volte si presentò alle autorità turche sostenendo che gli arrestati erano di fede cattolica e quindi italiani. Con questo genere di stratagemmi riuscì ad ottenere la liberazione di migliaia di greci ed armeni che fece imbarcare sulle navi italiane presenti in rada.

Dopo essere avanzato nel quartiere armeno sventolando il tricolore italiano, e dopo aver raccolto intorno a sé una moltitudine di gente che riuscì a condurre al porto, fu scoperto e su consiglio dell'Arcivescovo mons. Vallega dovette darsi alla fuga aiutato dalle autorità consolari italiane che lo fecero imbarcare. Partito alla volta dell'Italia, facendo scalo al porto del Pireo in Grecia, veniva accolto trionfalmente da una folla di profughi greci scampati agli eccidi.[2]

Le gesta del sacerdote vennero riprese anche in una tavola di Achille Beltrame sul numero 1 - 8 ottobre 1922 della Domenica del Corriere.[3] Arrivato in Italia diventò parroco a Guardiagrele dove morì nel 1946.

Il 25 settembre 2008, Il Comune di Bari ha intitolato la viabilità interna del Villaggio Trieste, comprensorio ospitante i profughi della II guerra mondiale, a don Policarpo Scagliarini, riconoscendone il valore civile dell'opera prestata in favore dei perseguitati.[4] Delle sue gesta v'è anche traccia nel libro Paradise Lost di Giles Milton[5], come pure in molti testi e riviste in lingua greca.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Storia contemporanea, Società editrice il Mulino., 1990, p. 166. URL consultato il 15 ottobre 2021.
  2. ^ Luigi Antonio Fino, Bari ricorda don Scagliarini (PDF), in Akhtamar on line, Anno 4, n. 72, 24 aprile 2009, p. 5. URL consultato il 15 ottobre 2021.
  3. ^ Italo Interesse, Il coraggio di Don Policarpo, su quotidianodibari.it, 21 aprile 2021. URL consultato il 15 ottobre 2021.
    «Copertina della Domenica del Corriere dell’1 – 8 ottobre 1922»
  4. ^ 27/03/09 - Comune di Bari - intitolazione don Policarpo Scagliarini, su Issuu. URL consultato il 15 ottobre 2021.
  5. ^ (EN) Giles Milton, Paradise Lost: Smyrna 1922: the Destruction of Islam's City of Tolerance, Sceptre, 2008, ISBN 978-0-340-96234-3. URL consultato il 15 ottobre 2021.
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