Pietro Levita
Beato Pietro Levita | |
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Beato | |
Nascita | VI secolo |
Morte | Roma, 30 aprile 605 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 1866 da papa Pio IX |
Ricorrenza | 30 aprile |
Pietro Levita (VI secolo – Roma, 30 aprile 605) è stato un collaboratore di Gregorio Magno. Il suo culto come beato è stato confermato da papa Pio IX nel 1866.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Fu compagno di Gregorio Magno nel monastero di Sant'Andrea al Celio e, dopo l'elezione di Gregorio al pontificato, gli fu affidata l'amministrazione dei beni della Chiesa in Campania e Sicilia.[1]
Rientrato a Roma, fu ordinato diacono e visse alla corte papale come segretario di papa Gregorio; il suo nome ricorre spesso nei quattro libri dei Dialogi di Gregorio.[1]
Giovanni Diacono riferisce, che dopo la morte del pontefice, difese strenuamente la sua memoria contro quelli che lo accusavano di aver dilapidato il patrimonio della Chiesa e chiedevano la distruzione dei suoi scritti.[1]
Il culto
[modifica | modifica wikitesto]Il suo corpo fu deposto accanto a quello di papa Gregorio e fu poi traslato, forse attorno al VII secolo, in diocesi di Vercelli. Nel 1480 le sue reliquie furono trasferite a Salussola.[2]
Papa Pio IX, con decreto del 3 maggio 1866, ne confermò il culto con il titolo di beato.[3]
Il suo elogio si legge nel martirologio romano al 30 aprile.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Città del Vaticano, LEV, 2004.
- Congregatio de Causis Sanctorum, Index ac status causarum, Città del Vaticano, 1999.
- Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Roma, Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, 1961-1969.