Pietro Damiano

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Pietro Damiano
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Asti (1475-1496)
 
Natoad Asti
Nominato vescovo23 agosto 1475
Decedutonovembre 1496 ad Asti
 

Pietro Damiano (Asti, ... – Asti, novembre 1496) è stato un vescovo cattolico italiano. È stato vescovo di Asti dal 23 agosto 1475 fino alla sua morte.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Della nobile famiglia astigiana dei Damiano, Pietro divenne il primo commendatario dell'abbazia dei SS.Apostoli, quando questa con un decreto del 1466, da abbazia passò a commenda.

Il vescovo Pietro venne chiamato a redimere alcune diatribe tra i Domenicani ed i Frati Minori Osservanti che si erano insediati in Asti intorno al 1470 - 1473, nel convento di San Bernardino oltre Borbore.

Agli Osservanti buoni predicatori e benvoluti dalla popolazione, vennero affidate tutte le prediche ed i sermoni più importanti, compresi i "quaresimali" sia del Duomo che della Collegiata creando non pochi malumori tra gli altri ordini religiosi.[1]

A quel punto il vescovo permise la predicazione ai religiosi che avessero avuto le bolle di riconoscimento pontificie e della famiglia Osservante in genere o in particolare quella di San Bernardino in Asti.[2]

La questione venne probabilmente risolta a favore degli Osservanti perché l'anno seguente (1481), troviamo il Guardiano di San Bernardino come predicatore ai sermoni tenuti nella Collegiata di San Secondo.

Sinodi diocesani[modifica | modifica wikitesto]

  • 1476
  • 1485. In questo secondo Sinodo, costituito da diciassette decreti, il vescovo stabilì che da quel momento in poi se ne dovesse tenere uno ogni due anni, il martedì successivo la seconda domenica dopo Pasqua, presso il palazzo del vescovo, pena l'ammenda di due ducati per i sacerdoti che non vi avrebbero partecipato

Il vescovo Pietro, influenzato dai principi dei nuovi ordini dei Barnabiti e Teatini, cercò di applicare delle norme di comportamento per i religiosi, semplici e concrete, tipiche degli ordini spirituali dei chierici regolari.

Venne da più parti considerato un vescovo corretto e zelante.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Guglielmo Visconti, Diocesi di Asti e Istituti di vita religiosi, Asti 2006, p. 129.
  2. ^ G.Burroni, I Francescani in Asti, studii e ricerche storiche. Asti 1938, p. 102.
  3. ^ Guglielmo Visconti, Diocesi di Asti e Istituti di vita religiosi, Asti 2006, p. 149.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Assandria G., Il libro verde della Chiesa di Asti.
  • Pietro Giovanni Boatteri, Serie cronologica-storica de' Vescovi della Chiesa d'Asti, Asti 1807
  • Bianco A., Asti Medievale, Ed CRA 1960
  • Bosio Gaspare, Storia della Chiesa di Asti, Asti 1894
  • Lorenzo Gentile, Storia della Chiesa di Asti, Asti 1934
  • Gabiani Niccola, Asti nei principali suoi ricordi storici vol 1, 2, 3. Tip. Vinassa 1927-1934
  • Gorrini G., Il comune astigiano e la sua storiografia, Firenze Ademollo & c. 1884
  • Grassi S., Storia della Città di Asti vol I,II, Atesa ed. 1987
  • Ughelli, in Italia Sacra, Astenses Episcopi, Venezia 1719
  • Vergano L., Storia di Asti Voll. 1, 2, 3 Tip. S. Giuseppe Asti, 1953, 1957
  • (LA) Konrad Eubel, Ab anno 1431 usque ad annum 1503 perducta, in Hierarchia Catholica Medii ævi: sive, Summorum Pontificum, S[anctæ] R[omanæ] E[cclesiæ] Cardinalium, Ecclesiarum Antistitum Series. E Documentis Tabularii Præsertim Vaticani Collecta, Digesta, Edita, [vol. II], Patavii : Il Messaggero di s. Antonio, 1968 [1901], p. 97. URL consultato il 24 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2018).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Asti Successore
Vasino Malabayla 1475-1496 Raffaele di Ceva
Controllo di autoritàVIAF (EN496170351450664900000 · SBN CFIV072187