Pierre Brassau

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Lo scimpanzé Peter (conosciuto anche come "Pierre Brassau"), 1964

Pierre Brassau fu lo pseudonimo di uno scimpanzé usato come soggetto di uno scherzo organizzato nel 1964 dal giornalista svedese Åke "Dacke" Axelsson, il quale scriveva all'epoca per il quotidiano Göteborgs-Tidningen. Axelsson ebbe l'idea di esibire una serie di dipinti realizzati da una scimmia facendoli passare per i lavori di un fantomatico artista francese chiamato "Pierre Brassau", al fine di determinare se i critici d'arte fossero in grado o meno di distinguere una vera opera d'arte moderna d'avanguardia dal lavoro di un primate.

Pierre Brassau era in realtà uno scimpanzé comune (Pan troglodytes) di nome Peter residente allo zoo svedese Borås Djurpark.[1] Axelsson convinse un guardiano dello zoo, allora diciassettenne, a fornire vernice e pennello allo scimpanzé. Quando dipingeva, Pierre aveva sempre un casco di banane a portata di mano. La velocità con cui le consumava corrispondeva al suo livello di creatività.[2] Durante i periodi di grande ispirazione, mangiava fino a 9 banane in dieci minuti.[2]

Dopo che Pierre ebbe creato diversi dipinti, Axelsson selezionò i quattro a suo parere meglio riusciti e fece in modo che venissero esposti, insieme ai lavori di altri giovani artisti d'avanguardia di varie nazionalità, ad una mostra ospitata dalla Gallerie Christinae a Göteborg, in Svezia.[3]

Nel 1969 Peter fu trasferito allo zoo Chester in Inghilterra.[3]

Reazioni della critica[modifica | modifica wikitesto]

Anche se alcuni critici disprezzarono il lavoro dell'artista, con uno di loro che ignaro della beffa arrivò giustamente ad affermare «solo una scimmia può aver fatto una cosa simile», la maggior parte considerò Brassau la vera rivelazione della mostra. Il critico Rolf Anderberg del Göteborgs-Posten scrisse «Brassau dipinge con colpi potenti, ma anche con chiara determinazione. Le sue pennellate si contorcono con furiosa meticolosità. Pierre è un artista che opera con la delicatezza di un ballerino di danza classica».[3][4][5] Dopo che la messinscena fu rivelata, Anderberg continuò a sostenere che i lavori di Peter fossero «comunque i dipinti migliori della mostra».

Il collezionista Bertil Eklot acquistò un dipinto di Brassau per 90 dollari: oggi il suo valore è enormemente più alto, dal momento che la storia di questa beffa è diventata nota in tutto il mondo.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Zoo Story, in Time, 21 febbraio 1964.
  2. ^ a b (EN) Pierre Brassau, la scimmia artista, su hoaxes.com. URL consultato il 7 luglio 2023.
  3. ^ a b c (EN) Pierre Brassau, Monkey Artist, su hoaxes.org, The Museum of Hoaxes.
  4. ^ Avantgarde artist Pierre Brassau, su ecclesiastes911.net. URL consultato il 27 febbraio 2016.
  5. ^ (FR) Pierre Lemarquis, Portrait du cerveau en artiste, Paris, Odile Jacob, 2012, p. 69, ISBN 978-2-7381-7850-3.
  6. ^ Come un giornalista fece passare uno scimpanzé per un promettente artista, su TPI, 4 febbraio 2018. URL consultato il 7 luglio 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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