Papists Act (Legge sui Papisti) del 1715

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Il Papists Act 1715 (1 Geo. 1. St. 2. c. 55) è stato un atto del Parlamento della Gran Bretagna. La legge richiedeva ai cattolici romani che non prestavano giuramento di fedeltà di registrare le loro proprietà.[1]

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La legge fu approvata dal Parlamento britannico in seguito alla Rivolta giacobita del 1715. Il preambolo della legge affermava che tale legge era necessaria perché i cattolici avevano complottato per la "distruzione di questo regno e l'estirpazione della religione protestante" nonostante la "tenera considerazione" che il re, Giorgio I, aveva dimostrato nella mancata applicazione delle numerose leggi penali contro di loro.[2] Si affermò, inoltre, che "tutta o la maggior parte" della popolazione cattolica aveva "fomentato e sostenuto la tardiva e innaturale ribellione per detronizzare e assassinare Sua Santissima Maestà; per insediare un pretendente papista sul trono di questo regno; per la distruzione della religione protestante e il crudele assassinio e massacro dei suoi professori".[3] Pertanto, proseguiva la legge, i cattolici sono "nemici di Sua Maestà e dell'attuale felice istituzione", i quali "vagliano ogni opportunità per fomentare e suscitare nuove ribellioni e disordini all'interno del Regno e per invitare gli stranieri a invaderlo".[3]

La legge ordinava ed assicurava che i giudici di pace prestassero giuramento di fedeltà, supremazia e atto di abiura nei confronti di tutti i cattolici confermati e anche solo quelli sospetti. Nel caso in cui qualche cattolico non avesse prestato giuramento entro la scadenza prestabilita, era tenuto a firmare un registro che riportava informazioni sui suoi beni. Questa condizione aveva lo scopo di facilitare una tassa discriminatoria a danno dei cattolici dato che, affermava la legge, avrebbero dovuto pagare "una quota importante a tutte le spese straordinarie che sono e saranno portate su questo Regno dal loro tradimento e istigazione".[4] La rendita annua complessiva delle proprietà registrate ammontò infine a £ 400.000.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Colin Haydon, Anti-Catholicism in eighteenth-century England, c. 1714-80. A Political and Social Study, Manchester University Press, 1993, p. 106.
  2. ^ (EN) Rupert C. Jarvis, Collected Papers on the Jacobite Risings: Volume II, Manchester University Press, 1972, p. 304.
  3. ^ a b Jarvis, p. 304.
  4. ^ Jarvis, pp. 304-5.
  5. ^ Jarvis, p. 305.