Palazzo Della Barba

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Palazzo Della Barba
La facciata del palazzo (al centro)
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàPescia
IndirizzoPiazza Mazzini
Informazioni generali
Condizioniin uso
Costruzione1578 - 1579
Usoresidenziale
Piani4
Realizzazione
ProprietarioProprietà privata
CommittentePompeo Della Barba

Il Palazzo Della Barba è un edificio storico di Pescia, situato in Piazza Giuseppe Mazzini.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo fu edificato tra il 1578 e il 1579, in stile tardo rinascimentale, dal medico Pompeo Della Barba, che era stato archiatra di papa Sisto IV[1]. Il Della Barba, rientrato a Pescia dopo la morte del pontefice, fu una personalità assai importante nella comunità del tempo, dove fu più volte chiamato a ricoprire incarichi, tra cui quello di priore. Originariamente l'edificio si componeva di due piani con un mezzanino[2]. Ai lati del portale d'ingresso, erano presenti due finestre incorniciate in pietra e dotate di timpano. Con l'estinzione della famiglia Della Barba agli inizi del '700, il palazzo passò più volte di mano. Nei primi decenni dell'800 il palazzo appartenne a Giuseppe Maionchi, che vi aprì la locanda detta della Posta[3]. Negli anni tra il 1860 e il 1875, il nuovo proprietario Cesare Nucci lo fece rialzare di due piani e lo ampliò in direzione del fiume. Al pianterreno, nel medesimo periodo furono aperti degli sporti per ospitare due botteghe. La trasformazione ottocentesca alterò l'equilibrio del progetto originario[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Lievemente sollevato rispetto al livello della piazza, il palazzo presenta un portale centrale incorniciato da bozze in pietra lavorata a forma di arco a tutto sesto. Sopra il portale si erge il balcone, a balaustre, sostenuto da peducci in pietra. Dietro, la portafinestra, incorniciata a bugnato e sovrastata da un timpano spezzato, al culmine del quale è posto lo stemma marmoreo dei Della Barba. Sull'architrave della portafinestra è scolpita la scritta "POMPEIUS BARBA PHYSICUS R(edemptionis)D(omini) AN(ano) MDLXXVIII", mentre alla base dello stemma è presente un cartiglio in pietra con la scritta "NOBILITAS SOLA EST ATQUE VNICA VIRTUS ANNO MDLXXVIIII[4]. I due piani superiori presentano tre finestre ciascuno con cornice in pietra e arco a tutto sesto. Dal portale si accede a un lungo corridoio che conduce a una scalinata ben proporzionata all'edificio. Oltre la scala, si trova il cortile interno. Al primo piano, affacciate sulla piazza, si trovano le stanze padronali, sul retro le stanze di servizio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Andreini Galli Nori, Palazzi pistoiesi, Maria Pacini Fazzi 1991, pag. 257-258.
  2. ^ Andreini Galli Nori, Palazzi pistoiesi, Maria Pacini Fazzi 1991, pag. 261.
  3. ^ a b Andreini Galli Nori, Palazzi pistoiesi, Maria Pacini Fazzi 1991, pag. 262.
  4. ^ Andreini Galli Nori, Palazzi pistoiesi, Maria Pacini Fazzi 1991, pag. 263..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]