Pala di San Domenico (Agrigento)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Pala di San Domenico
Autoreignoto, scuola di Francesco Albani
DataXVII secolo circa
Tecnicaolio su tavola
UbicazionePalazzo della Provincia e Prefettura, Agrigento

La pala di San Domenico risale al XVII secolo, proviene dalla chiesa della Madonna dello Spasimo di Sciacca e rappresenta Domenico di Guzmán fondatore dell'Ordine dei Frati Predicatori. L'autore è ignoto, ma appartiene alla scuola dell'Albani. Il dipinto è attualmente custodito nel palazzo della prefettura di Agrigento.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il santo è ritratto con un saio bianco simbolo di purezza e con un mantello nero simbolo di penitenza, reca alla mano sinistra un libro che rappresenta la dottrina e un giglio per la purezza. Il volto del santo è levato verso l'alto come se stesse ricevendo un messaggio divino. In alto a sinistra sono rappresentati degli angeli, dei quali uno trasporta due corone. In basso a sinistra si possono notare due fanciulle delle quali una tiene in mano un libro mentre l'altra tiene la mano destra al petto e con la sinistra protende un bastone a San Domenico, simbolo della predicazione dei missionari. A destra sono presenti due giovani dei quali uno sventola una bandiera, mentre ai piedi del santo vi è un cane. Il cane è un animale legato alla vita di San Domenico: si racconta, infatti, che alla sua nascita la madre abbia avuto la visione di un cane con una fiaccola. Il cane ha un significato preciso, sta ad indicare il santo e il suo ordine religioso, che come cani proteggono il gregge di Cristo dagli eretici. In alto, inoltre possiamo notare dei drappi, che inducono lo spettatore a concentrare lo sguardo su San Domenico, il quale è posto leggermente a destra proteso verso alcuni scalini. Si possono distinguere due tagli diagonali che intersecandosi formano una sorta di chiasmo, uno costituito: dalle fanciulle, San Domenico e la colonna coperta da un drappo; l'altro formato: dai giovani, San Domenico e gli angeli.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • De Miro Ernesto, Agrigento, Palermo 2000