Onibi

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Onibi

L'Onibi (鬼火) è una luce spettrale nel Folclore giapponese. Sono creduti essere gli spiriti nati dai corpi degli animali e degli umani deceduti. "jack-o'-lantern" è spesso tradotto in Giapponese come "Onibi".[1]

Leggenda[modifica | modifica wikitesto]

Stando all'Wakan Sansai Zue, scritto nel Periodo Edo, è una luce blu grande quanto la fiamma di una torcia con l'abitudine di apparire in gruppo e se un mortale si avvicinasse a uno di loro, la sua anima ne verrebbe risucchiata.[2] Inoltre, dall'illustrazione si deduce che volteggino a circa tre metri dal terreno.[1] Possono raggrupparsi in gruppi da venti o trenta fiamme e bruciare per tutta la notte.[3] Appaiono in Primavera ed Estate, dopo i giorni di pioggia,[4] in zone umide, come foreste, cimiteri, praterie e raramente anche in villaggi.[4] Si dice che se toccati non si senta calore, ma ci si ustioni comunque.[4]

Tipologie[modifica | modifica wikitesto]

Gli Onibi si distinguono in ulteriori categorie:

Asobibi (遊火, "fuoco scherzoso")[modifica | modifica wikitesto]

Gli Asobibi appaiono sul lungomare e nei pressi del castello di Kōchi, nell'omonima prefettura. Si dice non siano pericolosi per i mortali.[5]

Igebo[modifica | modifica wikitesto]

Gli Igebo sono particolari del Distretto di Watarai, nella Prefettura di Mie.[6]

Inka (陰火, "fuoco d'ombra")[modifica | modifica wikitesto]

Gli Inka compaiono assieme ad altri Yōkai o Yūrei.[4]

Kazedama (風玉, "palla di vento")[modifica | modifica wikitesto]

Appaiono unicamente nelle tempeste del Distretto di Ibi, della Prefettura di Gifu e di Ibigawa. Nel tifone di Meiji (1897), si narra che questa presenza fosse scesa dalle montagne nel pieno del temporale.[7]

Hidama (火魂, "spirito di fuoco")[modifica | modifica wikitesto]

Un Onibi dalla Prefettura di Okinawa. Vive solitamente in cucina vicino al focolare, ma si dice possa prendere la forma di un uccello di fuoco e appiaccare incendi volando senza metà.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Kanda, Sakyo, 1874-1939. e 神田, 左京, 1874-1939, Shiranui hitodama kitsunebi., 中央公論社, 1992.12, ISBN 4-12-201958-3, OCLC 675303167. URL consultato il 12 novembre 2020.
  2. ^ Terajima, Ryoan, Edo Chuki., Shimada, Isao, 1911-1990. e Takeshima, Atsuo, 1931-, Wakan sansai zue. 8., Heibonsha, 2009.9, ISBN 978-4-256-80476-6, OCLC 996226220. URL consultato il 12 novembre 2020.
  3. ^ Kusano, Takumi, 1956-, Shibuya, Yūji, 1959- e 草野, 巧, 1956-, Gensō dōbutsu jiten, 新紀元社, 1997, ISBN 4-88317-283-X, OCLC 675909434. URL consultato il 12 novembre 2020.
  4. ^ a b c d Gensō sekai no jūnintachi : Truth in fantasy9. 4., 新紀元社, 1991, ISBN 4-915146-44-8, OCLC 673449350. URL consultato il 12 novembre 2020.
  5. ^ Tanigawa, Ken'ichi, 1921- e 谷川健一, 1921-, Yōkai., San'ichishobō, 1988, ISBN 4-380-88527-5, OCLC 834132681. URL consultato il 12 novembre 2020.
  6. ^ Yanagita, Kunio, 1875-1962, e 柳田国男, 1875-1962,, Yōkai dangi, ISBN 4-06-158135-X, OCLC 33519725. URL consultato il 12 novembre 2020.
  7. ^ <0149:ogasm>2.0.co;2 OCEAN GALES AND STORMS, MAY 1940, in Monthly Weather Review, vol. 68, n. 5, 1940-05, pp. 149–149, DOI:10.1175/1520-0493(1940)068<0149:ogasm>2.0.co;2. URL consultato il 12 novembre 2020.
  8. ^ Mizuki, Shigeru, 1922-2015, e 水木しげる, 1922-2015,, Mizuki Shigeru no yōkai jiten., Shohan, ISBN 978-4-490-10149-2, OCLC 33549576. URL consultato il 12 novembre 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]