National Association of Manufacturers

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National Association of Manufacturers
AbbreviazioneNAM
TipoOrganizzazione di manifatturieri
Fondazione1895
FondatoreThomas P. Egan
ScopoTutela degli interessi dei manifatturieri statunitensi
Sede centraleBandiera degli Stati Uniti Washington
Lingua ufficialeinglese
Sito web

La National Association of Manufacturers è l'associazione delle aziende manifatturiere degli Stati Uniti. È la più grande tra le associazioni di categoria negli Stati Uniti e raduna 14.000 tra piccole e grandi imprese in ogni settore industriale, in tutti gli stati federali.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La NAM venne fondata da Thomas P. Egan, poi presidente della Camera di Commercio di Cincinnati e presidente della J.A. Fay and Egan Co., azienda operante nell'industria del legno. L'associazione nacque come risposta alla depressione economica degli Stati Uniti del 1894, organizzando tra loro i principali dirigenti d'azienda nell'ambito delle società manifatturiere e chiedendo loro di impegnarsi a favore dell'economia nazionale. Sotto la guida di Egan venne creato un gruppo che venne chiamato "Big 50" e che ebbe sede inizialmente a Cincinnati. Il 25 gennaio 1895 erano già 583 le aziende manifatturiere che avevano aderito alla NAM.[3] Queste prime aziende richiesero al governo degli Stati Uniti la creazione di un dipartimento nazionale del commercio.[4] Il primo presidente dell'organizzazione fu Thomas Dolan di Philadelphia.[5]

Nel 1903 l'allora presidente David MacLean Parry tenne un discorso alla convention annuale nel quale si scagliò contro le trade unions ed il loro ruolo nella società produttiva americana. Parry promosse la creazione di una federazione anti-trade unions.[6] Nel 1911 il presidente John Kirby, Jr. orientato sui medesimi temi giunse a proclamare che "l'American Federation of Labor ha ingaggiato una lotta aperta contro Gesù Cristo e la sua causa."[7] In quello stesso anno la dirigente d'azienda Harriet White Fisher fu la prima donna ad ottenere un seggio nell'associazione.

Durante la depressione, la NAM commissionò alla Campbell-Ewald Company la promozione di un capitalismo di "stile americano".

La NAM incoraggiò inoltre la creazione e la propaganda di una serie di organizzazioni anti-unioniste su scala locale.[8] Nell'ottobre del 1903 la NAM organizzò la fondazione della Citizens' Industrial Alliance of America che radunava quelle libere associazioni di cittadini che si riconoscevano negli ideali promossi dalla NAM stessa.[9]

Sul finire degli anni '30, la NAM si impegnò in una serie di campagne promozionali per spiegare i benefici del capitalismo e combattere le politiche del presidente Roosevelt.[10][11] La NAM fece tutto il possibile per minare il lavoro organizzato negli Stati Uniti prima del New Deal.[12]

L'operato della NAM alla fine riuscì nel proprio intento nel 1947, portando alla firma del Taft-Hartley Act che restrinse significativamente il potere delle trade unions.[13]

L'avvento della televisione commerciale portò la NAM a promuovere la creazione di un proprio programma televisivo della durata di 15 minuti al giorno, dal titolo "Industry on Parade",[14] che andò in onda nel periodo 1950–1960.[15]

Nel corso dell'assalto al Campidoglio degli Stati Uniti d'America del 2021, la NAM chiese ufficialmente al vicepresidente statunitense Mike Pence di invocare il 25° emendamento della costituzione degli Stati Uniti "per preservare la democrazia."[16]

Presidenti della NAM[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ About the NAM, su NAM.
  2. ^ David Shepardson e Diane Bartz, Corporate group urges officials to consider quick removal of Trump, in Reuters, 6 gennaio 2021. URL consultato il 6 gennaio 2021.
  3. ^ Harry Middleton Hyatt, Hoodoo-Conjuration-Witchcraft-Rootwork, Western Publishing, Inc., Hannibal, Mo., 1970, p. 6.
  4. ^ NAM website's history page, su nam.org. URL consultato il 28 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2017).
  5. ^ American industries, Volume 13 By National Association of Manufacturers (U.S.), May 1913, page 33
  6. ^ George G. Suggs, Jr., Colorado's War on Militant Unionism: James H. Peabody and the Western Federation of Miners. Detroit, MI: Wayne State University Press, 1972, pp. 66-67.
  7. ^ Violations of free speech and assembly and interference with rights of labor: hearings before a subcommittee, Seventy-fourth Congress, second session, on S. Res. 266, a resolution to investigate violations of the right of free speech and assembly and interference with the right of labor to organize and bargain collectively. April 10–11, 14-17, 21, 23, 1936
  8. ^ Colorado's War on Militant Unionism, James H. Peabody and the Western Federation of Miners, George G. Suggs, Jr., 1972, page 67-68.
  9. ^ Stuart B. Kaufman, Peter J. Albert, and Grace Palladino (eds.), The Samuel Gompers Papers: Volume 6: The American Federation of Labor and the Rise of Progressivism, 1902-6. Urbana, IL: University of Illinois Press, 1997; pg. 193, fn. 1.
  10. ^ Burton St. John III, "Press Professionalization and Propaganda: The Rise of Journalistic Double-Mindedness, 1917-1941." Amherst, NY: Cambria Press, 2010; p. 12.
  11. ^ Naomi Oreskes, Erik M. Conway e Charlie Tyson, How American Businessmen Made Us Believe that Free Enterprise was Indivisible from American Democracy: The National Association of Manufacturers' Propaganda Campaign 1935–1940, in Livingston e W. Lance Bennett (a cura di), The Disinformation Age: Politics, Technology, and Disruptive Communication in the United States, SSRC Anxieties of Democracy, Cambridge, Cambridge University Press, 2020, pp. 95–119, DOI:10.1017/9781108914628.004, ISBN 978-1-108-90657-9. URL consultato il 14 ottobre 2020.
  12. ^ LJ Griffin, ME Wallace, and BA Rubin. 1986. "Capitalist Resistance to the Organization of Labor Before the New Deal: Why? How? Success?" American Sociological Review. 51:2:147-67.
  13. ^ Anna McCarthy, The Citizen Machine: Governing by Television in 1950s America, New York: The New Press, 2010, p. 54. ISBN 978-1-59558-498-4.
  14. ^ National Archives, su americanhistory.si.edu. URL consultato il 18 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2011).
  15. ^ Susan B. Strange and Wendy Shay, "Industry on Parade Film Collection, 1950–1960: #507 Archiviato il 20 ottobre 2012 in Internet Archive.", National Museum of American History: Archives Center, 10 September 2001.
  16. ^ Manufacturers Call on Armed Thugs to Cease Violence at Capitol, su NAM, 6 gennaio 2021. URL consultato il 6 gennaio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • John N. Stalker, The National Association of Manufacturers: A Study in Ideology. Ph.D. dissertation. University of Wisconsin, Madison, 1950.
  • Sarah Lyons Watts, Order Against Chaos: Business Culture and Labor Ideology in America, 1880-1915. New York: Greenwood Press, 1991.
  • Burton St. John III, "Press Professionalization and Propaganda: The Rise of Journalistic Double-Mindedness, 1917-1941." Amherst, NY: Cambria Press, 2010.

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Controllo di autoritàVIAF (EN129618464 · ISNI (EN0000 0004 0412 2048 · LCCN (ENn50063722 · J9U (ENHE987007428072905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n50063722
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