Musica enchiriadis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Musica Enchiriadis
Una pagina del trattato che riporta un esempio di polifonia a due voci
Autoreignoto
Periodoseconda metà del IX secolo
Generetrattato
Sottogenereteoria musicale
Lingua originalelatino

Musica enchiriadis è un trattato di musica anonimo del IX secolo. Esso è il primo tentativo noto di stabilire una serie di regole per la composizione in polifonia. Per un certo tempo fu attribuito a Hucbald, ma ciò non è più accettato dagli studiosi.[1] Alcuni storici lo attribuiscono ad Oddone di Cluny (879-942).[2]

Questo trattato di teoria musicale, assieme alle note di commento, Scolica enchiriadis, circolò ampiamente in manoscritti del medioevo, spesso abbinato a De Institutione Musica di Boezio.[3] È costituito da diciannove capitoli. I primi nove sono dedicati alla notazione, modi e canto piano monofonico.[3]

I capitoli dal 10 al 18 trattano della musica polifonica. L'autore mostra come usare gli intervalli consonanti nel comporre o improvvisare musica polifonica agli inizi del medioevo.[3] Gli intervalli consonanti identificati nel trattato sono quelli di quarta, quinta e ottava, ed in alcuni casi di terza e sesta. Il trattato comprende un certo numero di esempi di organum, nello stile iniziale della polifonia nota-contro-nota.[3] Musica enchiriadis illustra inoltre regole per l'esecuzione della musica ed inserisce, per la prima volta, alcune indicazioni espressive in latino come morosus (triste) o cum celeritate (veloce). L'ultimo capitolo si riferisce alla leggenda di Orfeo.[3]

La scala usata, basata sul sistema dei tetracordi, sembra sia stata creata soltanto per le composizioni inserite nel trattato, piuttosto che un documento dell'uso del tempo.[1] Il trattato utilizza poi un raro esempio di notazione, noto come notazione daseiana. Questa notazione ha un numero di figure ruotate di novanta gradi per rappresentare diverse altezze.

Un'edizione critica del trattato venne pubblicata nel 1981, ed una traduzione in lingua inglese nel 1995.[3]

Contenuti[modifica | modifica wikitesto]

Notazione utilizzata in Musica enchiriadis. La scala comprende quattro tetracordi. I simboli indicanti le note sono ruotati a specchio in funzione dei tetracordi. Sotto una moderna trascrizione delle note.

L'opera è strutturata nei seguenti capitoli:

  1. Comincia il manuale di musica
  2. I simboli degli phthongi e perché sono diciotto
  3. Origine della denominazione del tetracordo dei finales e altri argomenti
  4. Esiste un solo tetracordo al di sotto dei finales e due al di sopra
  5. Differenza tra i modi autentici e i secondari (plagali)
  6. La proprietà dei suoni e quanto distano l’uno dall’altro i suoni della medesima qualità
  7. Brevi descrizioni delle proprietà dei suoni a scopo d’esercizio
  8. Tutti i modi sono prodotti dalla peculiarità dei quattro suoni
  9. Differenza tra phthongi e soni, tra toni e epogdoi. I toni e i modi o tropi e anche le particulae. Diastema e sistema
  10. Le consonanze
  11. Dalle consonanze semplici se ne compongono altre
  12. Ancora sulle medesime consonanze
  13. Le proprietà delle consonanze
  14. La diafonia in diatessaron raddoppiata e relativa spiegazione
  15. Spiegazione della diafonia al diapente raddoppiata
  16. Come Boezio riporta la posizione di Tolomeo su questi argomenti
  17. L’ordine delle consonanze – consonanza e dissonanza
  18. L’organum procede ora verso ambiti più acuti, ora verso ambiti più gravi
  19. Gli aspetti più profondi di questa disciplina restano inaccessibili

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Hoppin, Richard H. Medieval Music. Norton, 1978, pp.188-193.
  2. ^ Finney, Theodore M. A History of Music. Harcourt, Brace and Company, 1935, p. 61
  3. ^ a b c d e f Erickson, Raymond. "Musica enchiriadis, Scholia enchiriadis". The New Grove Dictionary of Music and Musicians. London: Macmillan, 2001.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Caldwell, John: Medieval Music. Bloomington: Indiana University Press, 1978. ISBN 0-253-33731-3
  • Casadei Turroni Monti, Mauro (a cura di): Musica enchiriadis. Traduzione italiana e testo latino a fronte, Udine, Forum Editrice, 2010.
  • Cattin, Giulio: Historia de la música 2: El Medioevo, 1ª parte. Madrid: Turner, 1987. ISBN 978-8-47-506204-4
  • Erickson, Raymond: «Musica Enchiriadis, Scholia Enchiriadis» en New Grove Dictionary of Music and Musicians, ed. Stanley Sadie. Londres: Macmillan, 2001 [1980].
  • Gallo, F. Alberto: Historia de la música 3: El Medioevo, 2ª parte. Madrid: Turner, 1987. ISBN 84-7506-203-2
  • Gleason, Harold & Becker, Warren: Music in the Middle Ages and Renaissance. Bloomington: Frangipani Press, 1986. ISBN 0-89917-034-X
  • Hoppin, Richard: Medieval Music. Nueva York: W. W. Norton, 1978. ISBN 03-930-9090-6 Traducción al español como La música medieval. Madrid: Akal, 2000. ISBN 84-7600-683-7 (Google Libros)
  • Pia, Roberto: Musica et Scolica enchiriadis. Almería: Editorial Círculo Rojo, 2011. ISBN 978-84-9991-328-5
  • Reese, Gustave: Music in the Middle Ages. Nueva York: W. W. Norton, 1940. ISBN 03-930-9750-1 Traducción al español como La música en la Edad Media. Madrid: Alianza, 1989. ISBN 84-206-8543-7
  • Seay, Albert: Music in the Medieval World. Englewood Cliffs: Prentice Hall, 1965.
  • Wilson, David: Music of the Middle Ages. Nueva York: Schirmer Books, 1990. ISBN 0-02-872951-X
  • Yudkin, Jeremy: Music in Medieval Europe. Upper Saddle River: Prentice Hall, 1989.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN176008608 · LCCN (ENno97083060 · GND (DE4377246-8 · J9U (ENHE987009950578105171