Maresaurus coccai

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Maresaurus
Immagine di Maresaurus coccai mancante
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Superordine Sauropterygia
Ordine Plesiosauria
Superfamiglia Pliosauroidea
Famiglia ? Rhomaleosauridae
Genere Maresaurus
Specie M. coccai

Il maresauro (Maresaurus coccai) è un rettile marino estinto, appartenente ai plesiosauri. Visse nel Giurassico medio (Bajociano, circa 175 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudamerica (Argentina).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale è noto solo per i resti di un cranio, una mandibola e alcune vertebre cervicali. I resti sono comunque sufficienti a ricostruire l'animale, grazie al confronto con i resti più completi di animali simili (come Simolestes, Pliosaurus e Rhomaleosaurus). Il cranio era piuttosto allungato, con un muso corto terminante in una struttura a spatola (rosetta) dotata di denti lunghi e aguzzi. Il collo era corto e robusto. Come tutti i plesiosauri, anche Maresaurus doveva essere dotato di un corpo relativamente appiattito e di quattro zampe trasformate in strutture simili a pinne. Il cranio era lungo circa 80 centimetri, e si suppone che l'intero animale raggiungesse la lunghezza di 5-6 metri.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Descritto per la prima volta nel 1997, Maresaurus ("lucertola marina") è basato su resti fossili ritrovati nel bacino di Neuquén (Argentina centro-occidentale) risalenti al Bajociano. Le caratteristiche del cranio e del collo lo denotano come un rappresentante dei pliosauri, un gruppo di plesiosauri dotati di un collo corto e di una grande testa. Lo studio di Gasparini (1997) lo ha avvicinato al genere Simolestes, del Giurassico europeo, a causa della presenza della "rosetta" al termine del muso. Alcune caratteristiche lo porrebbero però tra i romaleosauridi, una famiglia di pliosauri più arcaici. Un altro studio (Noè, 2001) considera invece Maresaurus e Simolestes sinonimi. In ogni caso, le caratteristiche morfologiche come la rosetta potrebbero essere il risultato di convergenza evolutiva, dovuta a simili stili di vita.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gasparini, Z. B., 1997, A New Pliosaur from the Bajocian of the Neuquen Basin, Argentina: Paleontology, v. 40, part 1, p. 135-147.
  • Noè, L.F. 2001. A taxonomic and functional study of the Callovian (Middle Jurassic) Plesiosauroidea (Reptilia, Sauropterygia). Ph.D. thesis, University of Derby, Derby, UK.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]