Manuel Villacampa del Castillo

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Manuel Villacampa del Castillo

Manuel Villacampa del Castillo (Betanzos, 17 febbraio 1827Melilla, 12 febbraio 1889) è stato un generale spagnolo, autore del fallito sollevamento militare del 19 settembre 1886 che si prefiggeva il ripristino della Repubblica in Spagna.

Manuel Villacampa del Castillo era figlio del tenente colonnello di fanteria José Villacampa y Periel, fratello di Pedro Villacampa (1776-1854) Capitano Generale dell'esercito, che fu un eroe della Guerra d'indipendenza spagnola.

Appartenevano a una famiglia della piccola nobiltà originaria della provincia di Huesca in Aragona. I nonni paterni di Manuel erano Domingo Villacampa Guillén e Francisca Periel di Irun.

Rimasto orfano di padre nel 1836 fu iscritto dalla madre, Rosa del Castillo, alla scuola militare. Aveva due fratelli: Josè e Federico. Era sposato con Matilde Morán da cui ebbe la figlia Emilia.

La sua tormentata carriera militare fu contrassegnata dal suo orientamento politico sempre contrario alla Monarchia che lo portò a intervenire attivamente in tutti i sollevamenti militari volti ad instaurare la Repubblica in Spagna a cominciare dalla rivoluzione nazionale del 1843 passando per quella del 1868, conosciuta come la “Gloriosa”, dove svolse un ruolo di primo piano a Granada, per finire a quello fallito del 1886, progettato e male organizzato da Manuel Ruiz Zorrilla, che lo vide sconfitto.

Dapprima condannato a morte, fu poi esiliato sull'isola di Fernando Poo e infine imprigionato a Melilla in Africa dove giunse il 15 febbraio 1887 morendovi due anni dopo.

Sua figlia Emilia, donna di forte carattere, lo assistette durante la sua penosa prigionia a Melilla lottando strenuamente per alleviargli le sofferenze del carcere e le umiliazioni a cui era sottoposto.

Le sue memorie sulla vita del padre sono conservate presso l'Istituto di Storia Militare e poche altre inedite notizie si trovano nell'Archivio Generale dell'amministrazione statale.

Manuel Villacampa del Castillo fu sepolto nel vecchio cimitero di San Carlos di Melilla da cui i suoi resti furono traslati nel nuovo cimitero nel 1904 dove tuttora sussiste il suo modesto loculo la cui lapide però, a dispetto del tempo e dell'oblio degli uomini, mani pietose ancora oggi tengono pulita.

Fece parte della Massoneria[1].

  1. ^ Ezequiel Ignacio Garcia-Municio de Lucas, Militares ilustrados, liberales y masones (de 1728 a 1936), masonica.es, 2018, p. 677.

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