Maglia Jacquard

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Maglia Jacquard

La maglia jacquard è un tessuto a maglia operato che presenta disegni complessi ottenuti cambiando, attraverso un meccanismo di selezione, aghi e colori a ogni rango nei telai elettronici, oppure utilizzando due o più colori nella stessa riga in un lavoro ai ferri manuale. Nella maglieria elegante, quanto in quella sportiva, sono celebri i maglioni operati di Missoni, contraddistinti da insoliti accostamenti di colori alla maniera impressionista. Con la tecnica jacquard a maglia doppia si realizzano disegni bicolori a effetto positivo-negativo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Telaio Jacquard.

Joseph-Marie Jacquard nel 1806 brevettò una macchina che riuniva tre processi utilizzati nel secolo precedente: l'uso di aghi e di una carta continua forata contenente il disegno; la sostituzione della carta continua con cartoni legati tra loro; la collocazione di un cilindro meccanico sopra il telaio. Il risultato fu il telaio Jacquard, dove il cambio della sequenza dei cartoni veniva effettuato dal tessitore azionando una leva o manopola che, collegata con corde, faceva avanzare di un passo il meccanismo che portava un nuovo cartone sotto i contrappesi.[1]

Note tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Nella tessitura a navetta si definiscono jacquard i tessuti realizzati con un particolare telaio che crea disegni complessi su un solo lato, ottenuti tramite l'intreccio di fili di trama e di ordito di vari colori, con cui si realizzano vestiti, cravatte, cappotti, coperte, tendaggi, tovaglie, tappezzeria, borse in qualsiasi fibra.[1] Le tecniche di maglieria jacquard permettono, invece, di produrre maglioni, cardigan, sciarpe, cappelli, calzini, guanti. La lavorazione si presta a innumerevoli fantasie: geometriche, floreali, animalesche, araldiche, camouflage. Sono particolarmente note quelle del Nord Europa, come i disegni astratti geometrici delle lopapeysa isalndesi o dei maglioni Fair Isle, combinazioni di geometrie e rappresentazioni stilizzate di piante, stelle e animali in quelli norvegesi e svedesi, motivi floreali insieme a quelli animaleschi e astratti nelle maglie e nei tipici cappelli-sciarpa estoni.

La tecnologia delle macchine per maglieria jacquard consente una grande varietà di disegni piazzati o a tutto campo, che riproducono motivi geometrici, figurativi o astratti, definiti anche con un numero elevato di colori. Quando i fili non lavorano sul diritto, rimangono flottanti sul rovescio, per una lunghezza limitata, per poi tornare sul diritto quando il disegno lo richiede. Si privilegiano pertanto combinazioni a piccoli motivi, di colori ben alternati, in modo da evitare sul retro l'inconveniente di briglie poco legate, che s'impigliano facilmente e creano inestetici fili tirati. Altri tipi di dispositivi permettono di creare superfici a maglia con punti trattenuti che formano effetti "goffrati" in rilievo, come i tessuti matelassé.[2]

Nella maglieria a mano si può adottare la tecnica con fili flottanti ("stranded") e senza (intessitura). La difficoltà di esecuzione a rovescio fa sì che si prediliga la lavorazone in tondo, in cui si rimane sempre sul diritto del lavoro.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Michela Finaurini, La grammatica dei tessuti, 2022, ISBN 978-88-580-4312-7, OCLC 1363830980.
  2. ^ Stefanella Sposito e Gianni Pucci, Archivio tessile : 230 tessuti nella pratica degli stilisti, 2014, ISBN 978-88-89628-29-4, OCLC 902637091.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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