Lombardismo
Un lombardismo è una parola o costruzione della lingua lombarda recepita da un'altra lingua. Probabilmente a causa dello stretto contatto tra le due, la lingua con più lombardismi è l'italiano.
Per lingua
[modifica | modifica wikitesto]Italiano
[modifica | modifica wikitesto]Durante il Medioevo vari termini, tipici soprattutto delle situazioni del Nord Italia, sono entrati dal volgare lombardo al volgare toscano, tra questi "bufera", "slavina", "songino", "brugo", "rugiada", "cascina", "fesa" e "ciabatta". Anche il termine "ciao", pur considerato un venetismo, è giunto in italiano con l'intermediazione del dialetto milanese.
I lombardismi assumono particolare rilevanza nella storia della lingua italiana poiché nella prima edizione di Fermo e Lucia di Alessandro Manzoni ve n'erano in gran numero, portando l'autore al simbolico "lavaggio dei panni nell'Arno" che pose la struttura della moderna lingua italiana.
L'italiano regionale lombardo è ricco di lombardismi, sia nella grammatica - ad esempio la forma continuata resa con "essere dietro a" (lombardo: "vesser dree a", italiano standard: "stare"+gerundio) e l'uso dei verbi frasali - che nel lessico.
Francese
[modifica | modifica wikitesto]Dal lombardo medievale il francese ha acquisito alcuni termini tra cui "artichaut", in lombardo "articioch".
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Zolli, Le parole dialettali, Milano, Rizzoli, 1986, p. 74, ISBN 88-17-85884-6.
- Ettore Bonora, I lombardismi dei Promessi Sposi,in Manzoni.Conclusioni e proposte,Torino,Einaudi,1976,pag.125-161
- La Lingua di Alessandro Manzoni - Università di Milano Bicocca
- Sentori di lingua «toscano-milanese» nei notabilia manzoniani inediti alla Tancia di Michelangelo Buonarroti il Giovane