Lightstick
Il lightstick, noto anche come starlight, cyalume, glowstick, trekking light, fishing light o più semplicemente luce chimica, è un cilindro di silicone, o altro materiale plastico morbido, auto-luminescente di dimensioni variabili da pochi cm a più di 30 cm.
Funzionamento
[modifica | modifica wikitesto]Sfrutta una reazione chimica chiamata chemioluminescenza in grado di generare luce. I componenti chimici principali di un lightstick sono acqua ossigenata, difenil ossalato (un estere dell'acido ossalico) e un pigmento fluorescente da cui dipende il colore: giallo, blu, verde, viola, rosso, arancione o bianco.
Per accendere la luce è sufficiente piegare la bacchetta rompendo in questo modo la fiala contenuta al suo interno. Ciò fa mescolare i composti chimici e dà avvio alla reazione luminescente. Il meccanismo consiste nella reazione tra l'acqua ossigenata e l'estere che forniscono l'energia necessaria per eccitare gli elettroni del colorante fluorescente. Gli elettroni passano dal livello energetico fondamentale a quello eccitato e tornando al livello fondamentale emettono luce.
Durata
[modifica | modifica wikitesto]Questa reazione ha generalmente 24 ore di autonomia; tuttavia, alcuni modelli di lightstick hanno durate minori, solitamente 8 o 12 ore. Non è possibile spegnere questi dispositivi una volta accesi. Si può tuttavia rallentare moltissimo la reazione chimica mettendoli a bassa temperatura, ad esempio in un congelatore; ciò ne permette il successivo riutilizzo, anche se per una durata limitata (generalmente 3-4 ore, a seconda del tipo di lightstick). Infatti la temperatura influenza direttamente la velocità della reazione chimica che è alla base della luminescenza[1][2].
Una volta prodotti si conservano circa 3 o 4 anni se correttamente conservati. Il calore e l'umidità ne accelerano l'invecchiamento[3], per questo spesso vengono venduti all'interno di buste sigillate.
La durata dipende strettamente dalla concentrazione di reagenti contenuti nell'ampolla (o fiala) e nell'elemento tubolare.
Reazione
[modifica | modifica wikitesto]La reazione è leggermente esotermica, cioè sprigiona calore anche se la gran parte di energia è emessa in forma di fonte luminosa. Mescolando il perossido di idrogeno con l'estere si producono due molecole di fenolo e una molecola di estere perossiacido. Il perossiacido si decompone spontaneamente in anidride carbonica, rilasciando energia che eccita i pigmenti fluorescenti (colorante), che poi si rilassano rilasciando un fotone.
Utilizzi
[modifica | modifica wikitesto]Il lightstick, per la sua impermeabilità e la capacità di generare luce in maniera pratica e senza bisogno di elettricità trova applicazione in numerosi campi:
- luce di segnalazione o di emergenza
- escursionismo, campeggio, sport
- subacquea (immersioni notturne)
- sosta di emergenza veicoli
- luoghi dove l'elettricità non è preferibile (rischio esplosioni)
- marcatura temporanea luoghi o perimetri
- paracadutismo
- militari e softair
- sci
- scopi ricreativi (braccialetti luminescenti, accessori cybergoth e giocoleria)
- pesca (mini glow stick)
Svantaggi
[modifica | modifica wikitesto]I principali svantaggi che ne limitano l'utilizzo sono:
- costo, visto che si tratta di un dispositivo monouso
- impossibilità di spegnimento una volta avviata la reazione
- durata di conservazione limitata (massimo 3-4 anni)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Chemiluminescence - The Cyalume Lightstick Purdue University, Chemical Education Division Groups
- ^ Frequently Asked Questions Archiviato il 2 marzo 2009 in Internet Archive. glowproducts.com
- ^ How do Glow sticks work? wellglow.co.uk
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su lightstick