Libro verde (Unione europea)

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Il Libro verde è una comunicazione con la quale la Commissione europea illustra lo stato di un determinato settore da disciplinare e chiarisce il suo punto di vista in ordine a certi problemi; fa parte dei cosiddetti "atti atipici" previsti ma non disciplinati dal Trattato CEE, questo tipo di comunicazioni può avere carattere informativo, decisorio, dichiarativo o interpretativo, ed è sottoposto al regime di pubblicità.

Definizione[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la definizione ufficiale riportata sul portale dell'Unione europea:[1]

«i Libri verdi sono documenti di riflessione su un tema politico specifico pubblicati dalla Commissione. Sono prima di tutto documenti destinati a tutti coloro - sia organismi che privati - che partecipano al processo di consultazione e di dibattito»

Inoltre questi documenti sono pubblicati anche dalle amministrazioni regionali[2] e dal governo italiano.[3] Inizialmente il colore prescelto fu il bianco: tant'è che la prima pubblicazione assimilabile all'attuale libro verde viene pubblicata nel maggio del 1984 ed è intitolata Televisione senza frontiere: libro bianco sull'istituzione del mercato comune delle trasmissioni radiotelevisive, specialmente via satellite e via cavo. Successivamente per libro bianco si intese un documento contenente proposte di azione.

Libro Verde in materia di turismo[modifica | modifica wikitesto]

Nell'aprile del 1994 ad Atene nasce l'esigenza di un Libro Verde della Commissione delle Comunità Europee per facilitare e stimolare una riflessione generale sul ruolo dell'UE a favore del turismo; è aperta così una consultazione a diversi livelli operativi e di responsabilità fra i soggetti interessati, sia pubblici che privati. Il 4 aprile del 1995 il Consiglio d'Europa approva un documento “ruolo” elaborato dalla Commissione delle Comunità europee (LVT), finalizzato a fare chiarezza sulle intenzioni degli stati membri rispetto al settore, viene pubblicato con il titolo Libro verde sul ruolo dell'Unione in materia di turismo.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ portale dell'UE Archiviato il 24 febbraio 2009 in Internet Archive.
  2. ^ Sito della Regione Emilia-Romagna[collegamento interrotto]
  3. ^ Sito del Governo Italiano, su governo.it.
  4. ^ (FR) Il ruolo dell'Unione in materia di turismo, su europa.eu, 4 aprile 1995. URL consultato il 12 marzo 2009 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2009).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Maria Clelia Ciciriello, La comunità europea e i suoi principi giuridici (lezioni di diritto comunitario), Editoriale Scientifica, 2004.
  • Claudio Quintano e Franco Garbaccio (a cura di), Turismo: il futuro nell'Europa dell'Unione monetaria, Liguori Editore, 2000.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]