Lettore multimediale (dispositivo)

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Due lettori multimediali prodotti rispettivamente da Sony e Apple

Un lettore multimediale è un dispositivo informatico che funge da riproduttore multimediale, caratterizzato solitamente da un'elevata capacità di memoria essendo dotato di un disco rigido o di una memoria flash.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I lettori multimediali sono stati messi in commercio verso la fine degli anni 1990[1] e per questo motivo, ancora oggi risultano costosi (con un prezzo, per i lettori di buona qualità, che va da circa 200 € a circa 500 €). Le principali marche di produttori sono cinque: in ordine, la Archos e la Iriver (le due aziende leader per qualità). Seguono poi la Apple, la Sony e la Creative. Esse, a discapito di un piccolo divario di qualità rispetto alle prime due case, riescono a presentare prodotti più economici mantenendo una qualità medio-alta.

Un'evoluzione tecnologica è rappresentata dagli UMPC prodotti da Sony, Samsung e Microsoft e dai Media Internet Tablet.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Con un lettore multimediale si ha la possibilità di vedere video e film di vari formati (AVI, MPEG...), ascoltare la musica in MP3 o WMA o altri formati. Solitamente, nei lettori di fascia superiore, vengono integrate altre funzioni come: registratore vocale, radio FM, registratore da tv o da lettore DVD, visualizzatore di immagini, visualizzatore di file di testo (txt e USB OTG), slot per inserimento di schede di memoria opzionali.

Tipologie[modifica | modifica wikitesto]

Notel[modifica | modifica wikitesto]

Un Notel, chiamato anche Note Tel (un portmanteau di "notebook" e "televisore"[2]), è un tipo di lettore multimediale portatile prodotto in Cina diventato popolare in Corea del Nord.[3][4] Il dispositivo ha porte USB e SD, può riprodurre DVD e EVD[5] (fisicamente identici ai DVD ma con un diverso formato di file), e contiene un tuner per la radio e la TV.

I Notel sono diventati popolari in Corea del Nord a partire dal 2005, facilitando in modo significativo l'estensione della "Korean Wave" (Hallyu, l'aumento di popolarità della cultura pop sudcoreana a livello internazionale) all'interno del paese isolato. Dopo un calo brusco dei prezzi nel mercato nero a causa di ispezioni governative,[6] i dispositivi vennero legalizzati nel dicembre 2014.[7] Al 2015, sono disponibili in alcuni negozi gestiti dal governo (il possesso deve essere registrato) e in vendita sul mercato nero per circa 300 yuan renminbi (circa $50), e sono presenti in una casa urbana su due, secondo alcune stime. In Cina, i Notel non sono più popolari dal 2015, ma vendono ancora bene nelle province al confine con la Corea del Nord.

Secondo i dissidenti, il supporto multi-formato dei Notel viene usato per evitare la detenzione per uso di media illegali: un DVD nordcoreano viene posto nel dispositivo mentre un video sudcoreano viene riprodotto da una chiave USB o una scheda SD che possono essere rimossi velocemente nel caso in cui gli ispettori governativi debbano controllare la temperatura del dispositivi per vedere se sia stato precedentemente utilizzato, usando come spiegazione la visione del DVD.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le prime società a produrre lettori multimediali furono la francese Archos, fondata nel 1988, e la coreana Iriver, fondata nel 1999.
  2. ^ (EN) A $50 device is breaking North Korean government’s grip on media, in Ars Technica. URL consultato il 5 dicembre 2017.
  3. ^ (EN) Portable media player gives North Koreans illicit window on the world, su The Guardian, 28 marzo 2015. URL consultato il 5 dicembre 2017.
  4. ^ (EN) The $50 device that symbolizes a shift in North Korea, in Reuters, Fri Mar 27 06:10:53 UTC 2015. URL consultato il 5 dicembre 2017.
  5. ^ (FR) «Diffusion de la vague coréenne «hallyu» au Nord par TV portable». URL consultato il 5 dicembre 2017.
  6. ^ (EN) North Koreans Tuning Into Miniature Radios Following DVD Crackdown. URL consultato il 5 dicembre 2017.
  7. ^ (EN) Andy Greenberg, The Plot to Free North Korea With Smuggled Episodes of ‘Friends’, in WIRED. URL consultato il 5 dicembre 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]