Koçi Xoxe

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Koçi Xoxe
Koçi Xoxe durante il suo processo nel maggio del 1949

Vice-primo ministro della Repubblica Popolare d'Albania
Durata mandato22 marzo 1946 –
2 ottobre 1948
Capo del governoEnver Hoxha
Predecessorecarica istituita
SuccessoreMehmet Shehu

Ministro degli affari interni della Repubblica Popolare d'Albania
Durata mandato22 marzo 1946 –
2 ottobre 1948
Capo del governoEnver Hoxha
PredecessoreHaxhi Lleshi
SuccessoreNesti Kerënxhi

Dati generali
Partito politicoPartito del Lavoro d'Albania
Koçi Xoxe
NascitaFlorina, 1º maggio 1911
MorteTirana, 11 giugno 1949
Cause della mortecondanna a morte mediante impiccaggione
Dati militari
Paese servito Repubblica Popolare d'Albania
Forza armata Fronte di Liberazione Nazionale
Armata popolare albanese
GradoGenerale
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneOccupazione dell'Albania
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Koçi Xoxe (Florina, 1º maggio 1911Tirana, 11 giugno 1949) è stato un generale e politico albanese, che servi come vice-primo ministro e ministro dell'interno della Repubblica Popolare Socialista d'Albania inoltre fu il primo direttore esecutivo della SIGURIMI albanese dal 1944 al 1946.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Xoxe nacque nel 1911 a Negovan, vicino a Florina in Grecia, ai tempi parte del Vilayet di Monastir dell'Impero ottomano.[1] Negovan aveva una maggioranza di popolazione albanese ortodossa che si identificava con la chiesa ortodossa patriarcale e con la minoranza dei Valacchi.[2] Secondo diverse fonti Xoxe era di etnia macedone[3] o bulgara.[4] Attorno al 1937 era emerso insieme ad altri, tra cui Enver Hoxha e Koço Tashko, come uno dei leader prominenti del comunismo albanese. Era un rivale di Hoxha, e per questo era appoggiato dagli jugoslavi. Fu purgato per "attività pro-jugoslave" dopo la rottura dei rapporti di Josip Broz Tito con Stalin, che era un alleato di Hoxha. Dopo un processo segreto nel maggio del 1949, Xoxe fu giustiziato tramite impiccagione. Aveva inoltre ammesso di lavorare con l'intelligence britannica e di aver cospirato insieme a Tito contro il regime comunista albanese.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ United States Congressional serial set. U.S. Government Printing Office. 1948. p. 2.
  2. ^ Aarbakke, Vemund (2015). "The Influence of the Orthodox Church on the Christian Albanians’ national orientation in the Period Before 1912". Albanohellenica. 6: 3. "In the period before the Balkan Wars the Christian Albanians in Florina, Bitola and Thessaloniki recognized the Greek church authorities and attended Greek schools."; pp. 4-5. "Kǔnchov has the following to say about their situation: In Ano and Kato Kotori they were Christian Albanians mixed with Bulgarians and liable to be assimilated to the latter. In Bel Kamen and Negovan they were Christian Albanians and some Vlachs. These two villages had relocated from the Konitsa kaza in Ipirus. They came to Bel Kamen around 1840 and to Negovan around 1860… The village Negovan, on the other hand, withstood Bulgarian pressures to participate in preparations for the Ilinden uprising in 1903. Greek diplomats felt the village was relatively safe from the Bulgarians, but had greater apprehension of the Romanian propaganda (Δραγούμης 2000, 78, 180, 372). The villages Belkamen, Negovan and Lehovo became heavily involved on the Greek side in the Macedonian Struggle."; p. 5. "In the wake of the Young Turk revolution a new self-assertion could be traced among the Christian Albanians and the Greek clergy struggled to contain the nationalist Albanians in Korçë and Bitola (Bridge 1976, 401-2). This condition also extended into the kaza of Florina. Albanian and Vlach nationalists also challenged the Greek supremacy in the villages Bel Kamen, Negovan and Lehovo. In the village Negovan the Albanians were able to secure the use of the Patriarchist church by force (Bridge 1976, 418-9, 451-2)."
  3. ^ Balevski, Milčo (1987). Albanija po Enver Hodža (in Macedonian). Skopje, Macedonia: Makedonska kniga
  4. ^ Мете, Серж. „История на албанците" (Serge Métais, "Histoire des Albanais"), С., Рива, 2007, стр. 286
  5. ^ Berend, Iván T. Central and Eastern Europe, 1944-1993: Detour from the Periphery to the Periphery, Cambridge University Press, 1996, page 65 - 66

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Controllo di autoritàVIAF (EN160430725 · ISNI (EN0000 0001 0770 4906 · LCCN (ENn2011078371 · GND (DE142902659 · WorldCat Identities (ENlccn-n2011078371