Jutty Ranx

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Jutty Ranx
Paese d'origineBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereElectronic dance music
Periodo di attività musicale2009 – in attività
EtichettaIndipendente
Sito ufficiale

I Jutty Ranx sono un progetto itinerante e mutevole nato negli Stati Uniti d'America che produce musica dance. Il gruppo è attualmente composto da Jaakko Manninen, un DJ e produttore finlandese, da Justin Taylor, un cantante di origini giamaicane e neo-zelandese, già fondatore dei Beats and Style, e del polistrumentista Ryan Malina.[1] Il loro singolo di debutto I See You ha ottenuto un grande successo in Italia, restando nella classifica ufficiale dei download stilata dalla FIMI per 13 settimane; ha conquistato il 3º posto nel marzo 2013.[2] Il singolo ha ricevuto la certificazione platino per aver venduto oltre 60 000 singoli digitali.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Insieme dal 2009, Taylor e Manninen si sono conosciuti a Los Angeles, dove ora vivono entrambi per dare vita a un esperimento musicale che mette insieme approccio collaborativo vecchio stile e nuove tecnologie. Un rapporto con l'Italia molto forte, quello del combo statunitense: ne è testimonianza il fatto che dietro I See You c'è una storia nella storia. Lo racconta Jakko Manninen:

“Il brano è nato in una stanza di albergo italiana dove sono stato bloccato per una notte; 5 minuti dopo averla ascoltata, Justin ha avuto subito il testo pronto. Può darsi che tante persone abbiano avuto questa esperienza: di essere in un posto dove qualcuno fa veramente colpo su di te e non ti lascia più – è quel momento, che mi ha ispirato il testo”.[4]

I singoli successivi sono Hello e Lover and a Fool.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il mix travolgente dei Jutty Ranx, su tgcom24.mediaset.it, TGcom24. URL consultato il 14 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2013).
  2. ^ Top Digital Download, su fimi.it, FIMI. URL consultato il 14 marzo 2013 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2012).
  3. ^ Certificazioni (PDF), su fimi.it, FIMI. URL consultato il 13 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2013).
  4. ^ Comunicato Ufficiale

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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