Joyette

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Joyette
Joyette a Genova nel 2013
Descrizione generale
CostruttoriCamper & Nicholson
CantiereGosport, Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Completamento1907
Ammodernamento1966-68, 1987, 2008
Nomi precedentiAlmara
Caratteristiche generali
Dislocamento90 t
Lunghezza32,47 m m
Larghezza5,18 m m
Pescaggio3,40 m m
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Joyette è uno yacht a vela. Una delle prime dieci imbarcazioni progettata da Charles Ernest Nicholson, dopo un lunghissimo periodo di navigazione è stata sottoposta a tre restauri nel 1966, 1987 e nel 2010.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Yacht progettato da Charles Ernest Nicholson che lo considerava il suo "prettiest design"[1], era stato commissionato per le regate nelle acque del Solent. Costruita negli anni in cui erano in auge barche strette di baglio, a grande pescaggio, che rendevano il meglio nelle andature al traverso o di bolina larga. Concepito come un ketch aurico[2], nel corso dei vari lavori di rifacimento è stato modificato perdendo l'armamento originale e trasformandolo in una goletta a vela bermudiana.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

"Joyette" è nata con il nome di Almara, che ha mantenuto per soli due anni, venne progettata da Charles Ernest Nicholson nel 1906 e varata un solo anno più tardi nei Cantieri Camper & Nicholsons a Gosport in Inghilterra[3]. Il primo proprietario fu il Maggiore Calverley, amante della vela, che la iscrisse al Royal Yacht Squadron di Cowes[4]; successivamente passò di proprietà di Sir Osborne Hondell il quale la fece navigare per trent'anni mantenendo pressoché inalterata l'imbarcazione. L'unica modifica apportata consiste nell'aggiunta di un motore a petrolio poiché l'imbarcazione era stata progettata per navigare esclusivamente a vela. Tra il 1966 e il 1968 i Cantieri Camper & Nicholsons restaurarono l'imbarcazione, dopo che passò in mano a un imprenditore italiano, apportando numerose modifiche: vennero accorciati la poppa e gli alberi e aggiunti numerosi elementi. Non vennero toccati dai lavori gli interni e le attrezzature del ponte. Nel 1987 il successivo armatore decise di effettuare una ricerca storica sull'imbarcazione per restaurarla e riportarla all'antico splendore. Si recò in Inghilterrà dove scoprì che Joyette era una delle barche più famose della flotta disegnata da Charles Ernest Nicholson. Recuperò quindi i disegni originali dal National Maritime Museum di Greenwich, le informazioni sulla costruzione ai cantieri Camper & Nicholsons e le foto originali d'epoca da Beken of Cowes. Il cantiere Valdettaro alle Grazie e il Cantiere Amico di Genova si occuparono dei lavori di restauro restituendo in buona parte l'aspetto originale dello yacht[5]. Negli anni successivi Joyette ha partecipato ad alcune regate guidata anche dal Comandante Basile facendosi notare per le sue linee d'altri tempi fino a che non è passata a un nuovo proprietario. Questi iniziò gli imponenti lavori di ristrutturazione nel 2010 presso i Cantieri Navali di Sestri su progetto dell'architetto milanese Matteo Picchio[6]. Le tavole prodotte finalizzate al ripristino mostrano l'intento di riportare l'imbarcazione al suo aspetto originario seguendo i principi del restauro filologico. A causa di problemi economici dell'armatore i lavori non sono stati portati a termine e Joyette è rimasta in condizioni di abbandono fino al 2013 quando, acquistata da un nuovo armatore, è stata spostata nei Cantieri Postiglione[7] per portare a termine i lavori iniziati tre anni prima.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ * John Nicholson Great Years in Yachting, 1970, Edimburgo, Harrap, ISBN 0-245-50304-8.
  2. ^ * Ian Dear Camper&Nicholson, 2001, Wykey, Quiler Press, ISBN 1-899163-64-6.
  3. ^ Our Heritage | Camper & Nicholsons International
  4. ^ * Flavio Serafini Vele d'Epoca Nel Mondo, 2003, Savigliano, Garibaudo, ISBN 88-8058-292-5.
  5. ^ * Flavio Serafini Vele Interiors, 2006, Savigliano, Garibaudo, ISBN 88-7906-223-9.
  6. ^ * Joyette, in Yacht Digest Numero 156, 2010, p. 106.
  7. ^ * Marco Caiazzo, Joyette, un gioiello della vela a Baia sarà ristrutturato con un milione e mezzo, in La Repubblica, 10 ottobre 2013.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]