Jordan Bonel

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Jordan Bonel (Iordans Bonels in alto) raffigurato nel MS 12473, folio 102v nella Biblioteca nazionale di Francia

Jordan Bonel de Confolen(s), o anche Confolent o Cofolen o Cofemet[1] e altre varianti[2] (... – ...; fl. tardo XII secolo), è stato un trovatore francese, originario dell'Aquitania, di cui molto poco si conosce in modo certo tranne il fatto che viene associato con la corte di Alfonso II di Aragona.[3].

La sua vida ci dice che provenisse da Saintonge e che sembra essere stato contemporaneo di Bertran de Born.[4] Quello che rimane del suo corpus poetico è probabilmente costituito di tre cansos, dove solo una viene attribuita a lui, sebbene comprensiva di melodia:[4]

S'ira d'amor tengués amic gaudent,
non fora cel que mièlhs amès de me;
car pena e dòl e dams e marriment
ai sofertat longament; e'l conven
qu'ieu aja'l mal e ma domna lo ben.
E pos aissí li plai amb me de vire,
qu'ar sap e crei que non l'ausi redire,
vuèlh tot sofrir s'ela'l vòl et Amors:
gardatz s'ieu sui dels fenhents amadors![5]

La melodia somiglia a quelle di Arnaut de Maruelh, ma è piuttosto tradizionale, se confrontata a quelle dei suoi più illustri contemporanei.[3] Lo schema è AAB con rime musicali alle cadenze.[3]

Si crede che una delle cansos di Jordan si riferisca alla Terrasanta secondo Linda Paterson, sebbene né lei né Kurt Lewent la classifichino come una "canzone di crociata".[6] La poesia si riferisce in effetti a Edessa come simbolo delle lontane distese della terra. La stessa canzone celebra Guiborc de Montausier, la "viscontessa" di Chalais (Chales o Chaletz):

A Chales vai, chansos, a midons dire,
A Na Guiborc cui beutatz saup eslire
E pretz e jois e largues' e valors,
Qe a leis mi clam de sos mals noiridors.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vi è una qualche confusione in merito all'identificazione di un certo Jordan (de) Bonel (occitano moderno Bonèl) e un altro Jordan de Confolens. Alfred Jeanroy la rifiuta.
  2. ^ Jordan de Borneil de Cofolenc o Jordan de Borneill o Jordans de Bonels o Raimon Jordan de Cofenolt
  3. ^ a b c Aubrey, 222.
  4. ^ a b Aubrey, 10. La sua vida è tutt'altro che completamente affidabile, dato che pecca di alcuni gravi errori trovati in una razó di uno dei lavori di Bertran de Born.
  5. ^ Jordan Bonel de Confolent
  6. ^ Paterson, appendix I, 97.
  7. ^ Kastner, 410.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Aubrey, Elizabeth. The Music of the Troubadours. Indiana University Press, 1996. ISBN 0-253-21389-4.
  • (EN) Kastner, L. E. "Notes on the Poems of Bertran de Born." The Modern Language Review, Vol. 27, No. 4. (Oct., 1932), pp. 398–419.
  • (EN) Paterson, Linda M. "Occitan Literature and the Holy Land." The World of Eleanor of Aquitaine: Literature and Society in Southern France between the Eleventh and Twelfth Centuries, edd. Marcus Bull and Catherine Léglu. Woodbridge: Boydell Press, 2005. ISBN 1-84383-114-7.

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