Istituto Comprensivo

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Un istituto comprensivo (abbreviato I.C.) è un complesso scolastico all'interno del quale coesistono più gradi di istruzione, quali, scuola materna, elementare e media, tutte generalmente vicine fra loro nel territorio. Nell'istituto comprensivo si costituiscono sempre una sola presidenza, un solo consiglio d'istituto, un collegio dei docenti unitario. Dato che gli istituti comprensivi operano generalmente su unico quartiere, sono generalmente numerati secondo una numerazione affidata dal comune di residenza, tuttavia, specie in comuni minori, gli istituti comprensivi possono comprendere scuole localizzate in comuni differenti. L'istituto comprensivo offre inoltre la possibilità a ogni istituzione scolastica di vedersi attribuita maggiore autonomia e personalità giuridica.[1]

Lo scopo didattico di un istituto comprensivo è quello di offrire una continuità didattica di tipo verticale per un numero di almeno 600 alunni con un'età compresa tra i 3 e i 14 anni.[2]

Al settembre 2018 gli istituti comprensivi in Italia ammontavano a 4 867.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli istituti comprensivi nascono nel 1994 in applicazione della legge sulla tutela delle zone di montagna n. 97/1994 che, all'art. 21, prevedeva la possibilità di costituire Istituti Comprensivi di scuola materna, elementare e media nei Comuni montani con meno di 5.000 abitanti (nonché nelle piccole isole).[4] Successivamente a questa "prima generazione" di istituti, nati per rispondere a un'emergenza territoriale, si assiste alla nascita di una "seconda generazione" di istituti i quali sorgono spontaneamente per perseguire un progetto pedagogico, fare sperimentazione e ricerca sul curricolo verticale e sulla continuità.[5] Una "terza generazione", infine, è quella che si forma a seguito del D.P.R. 233/1998 (Norme per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche), quando l'istituto comprensivo viene indicato come "il modello di punta del dimensionamento delle istituzioni scolastiche, propedeutico al conferimento dell’autonomia".[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cos'è un istituto comprensivo e quali sono i suoi vantaggi, su padovanet.it (archiviato il 17 agosto 2019).
  2. ^ Redazione, ISTITUTI COMPRENSIVI E CIRCOLI DIDATTICI: ECCO COSA SONO, su doocenti.com, 20 agosto 2017. URL consultato il 28 settembre 2019 (archiviato il 28 settembre 2019).
  3. ^ MIUR - Ufficio Gestione Patrimonio Informativo e Statistica, Focus “Principali dati della scuola – Avvio Anno Scolastico 2018/2019” (PDF), settembre 2018.
  4. ^ Anna Marra Barone, Istituti comprensivi: laboratorio sperimentale e scuola del territorio, su rivistadidattica.com, 25 gennaio 2006. URL consultato il 16 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2015).
  5. ^ Giancarlo Cerini, Istituti comprensivi: il perché di un “successo annunciato”, su edscuola.it, Relazione tenuta a Pisa nell’ambito del Convegno “Gli Istituti comprensivi: bilancio e prospettive”, (20-5-2002). URL consultato il 16 maggio 2020.
  6. ^ Giancarlo Cerini, Istituti comprensivi di “quarta” generazione, su edscuola.it, Intervento di apertura al Convegno Istituti comprensivi: una sfida ancora aperta, tenutosi a Bologna il 17 novembre 2008, organizzato da USR e Regione Emilia-Romagna. URL consultato il 16 maggio 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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