Ipocoristico
In linguistica, un ipocoristico è la modificazione fonetica (solitamente un raccorciamento) di un nome proprio di persona: tale modificazione può originare un diminutivo, un vezzeggiativo oppure una commistione delle due forme.
Il termine deriva dal greco antico: ὑποκοριστικός, hypokoristikós, derivato a sua volta dal verbo ὑποκορίζομαι, hypokorízomai («vivere con cuore carezzevole o con diminutivi»).
Tipologie[modifica | modifica wikitesto]
Nella lingua italiana esistono vari modi di comporre un ipocoristico:
- raddoppiamento di una sillaba interna al nome; questo fenomeno è tipico del linguaggio rivolto all'infanzia:
- es.: An-tò-nio → Totò; Fran-cé-sco → Cecé; Sal-va-tó-re → Totò
- raddoppiamento della sillaba finale del nome, utilizzandone l'ultima consonante come iniziale:
- es.: Da-niè-le → Lele; Giu-sèp-pe → Peppe (o Beppe); Lu-ì-gi → Gigi
- caduta di tutte le sillabe protoniche del nome, cioè di quelle che precedono le sillabe con l'accento tonico:
- es.: Al-bèr-to → Berto; An-tò-nio → Tonio; Vin-cèn-zo → Enzo; Gio-vàn-ni → Vanni; Mattèo → Teo; Fran-cé-sco → Cesco
- troncamento delle sillabe che seguono l'accento tonico, solitamente usato per rivolgersi direttamente alla persona:
- es.: An-dré-a → André; Antò-nio → Antò; Giù-lia → Giù; Lu-ì-gi → Luì
- troncamento alla seconda sillaba del nome, con perdita delle successive sillabe e spostamento dell'accento tonico sulla prima sillaba dell'ipocoristico ottenuto:
- es.: Da-niè-le → Dà-ni; Si-mo-nèt-ta → Sì-mo; Ca-mìl-la → Cà-mi
- troncamento dei vezzeggiativi formati coi suffissi ino, ina, etto, etta, uccio, uccia, perdita delle sillabe che precedono il suffisso e mantenimento del fonema che lo precede:
- es.: Giovànni → Giovann-ino → Nino; Màrta → Mart-ina → Tina; Sìlvia → Silvi-etta → Ietta; Marìa → Mari-uccia → Iuccia; Càndido → Candid-uccio → Duccio; Francésco → Francesch-etto → Chetto; Còsima → Cosim-ina → Mina
- Questa è la forma più comune di formare ipocoristici con qualsiasi nome.
- contrazione del nome, per caduta di una o più consonanti e vocali interne:
- es.: Durànte → Dante; Giovànni → Gianni
- la contrazione è diffusa anche nel caso di nomi doppi o composti
- es.: Maria Luisa → Marisa; Maria Gabriella → Mariella; Pier Luigi → Pigi
Altre accezioni del termine[modifica | modifica wikitesto]
Per estensione, si parla di linguaggio ipocoristico intendendo l'attitudine a impiegare alterazioni come il vezzeggiativo o il diminutivo nel linguaggio affettuoso.
È frequente nelle varietà di lingua utilizzate dagli adulti per rivolgersi ai bambini (Giorgino, la merendina è pronta), come nel cosiddetto neonatese. L'uso dell'imperfetto può essere considerato come ipocoristico nei casi in cui l'adulto si rivolge al bambino come a un personaggio fiabesco (Eccolo, il nostro Giorgino era veramente un tesoruccio!).
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- ipocoristico, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.