Il canto d'amore di J. Alfred Prufrock

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Il canto d'amore di J. Alfred Prufrock (The Love Song of J. Alfred Prufrock) è un componimento del poeta statunitense T. S. Eliot, composto tra il 1910 e il 1911 con il titolo Prufrock tra le donne, ma pubblicato per la prima volta solo nel 1917 nella raccolta Prufrock and Other Observations, dedicata a Jean Verdenal, amico di Eliot ucciso nel 1915 nella spedizione anglofrancese dei Dardanelli.

Caratteristiche stilistiche[modifica | modifica wikitesto]

Si sviluppa come monologo drammatico, una forma molto usata da Robert Browning. Il personaggio è una controfigura del poeta e dell'intellettuale in genere, una "maschera" o dramatis persona dell'autore, che narra le proprie esperienze in prima persona.

Il titolo[modifica | modifica wikitesto]

Eliot riferisce che il titolo riprende quello di una poesia di Rudyard Kipling, The Love Song of Har Dyal. Alcuni pensano che Prufrock venga dalla parola tedesca Prüfstein che significa pietra di paragone. Altri suggeriscono che il nome rimandi alle parole prude in a frock (pudibondo in palandrana), con allusione alle inibizioni erotiche del personaggio e della sua classe. Prufrock-Littau era il nome di una ditta di mobili di Saint Louis (Missouri), città natale del poeta.

L'epigrafe[modifica | modifica wikitesto]

«S'i' credesse che mia risposta fosse
a persona che mai tornasse al mondo,
questa fiamma staria sanza più scosse.

Ma però che già mai di questo fondo
non tornò vivo alcun, s'i'odo il vero,
sanza tema d'infamia ti rispondo.»

L'epigrafe riferisce dell'incontro tra Dante e Guido da Montefeltro, condannato all'ottavo cerchio dell'Inferno. Come Guido, Prufrock crede che il suo racconto rimanga celato, per questo si apre senza timore. È come il soliloquio dell'attore in cui si esprime liberamente con una modalità che fa percepire ciò come qualcosa che non è rivolto ad altri se non a se stesso. In tale discorrere solitario i pensieri emergono e si strutturano senza seguire le regole della logica o le esigenze di compiutezza proprie di un racconto; essi piuttosto vengono regolati nel loro concatenarsi dal flusso variabile ed imprevedibile delle emozioni. Allo stesso modo Guido e Prufrock sono connessi con l'Inferno, uno al cerchio dantesco, l'altro alla Londra moderna entrambi senza scampo. Lo stesso Prufrock nel poema vive personalità multiple e incarna sia Guido che Dante. A volte è il narratore, altre colui che ascolta che rivela la storia del mondo. Alternativamente il ruolo di Guido nell'analogia è infatti occupato da Prufrock, ma il ruolo di Dante è occupato da you, il lettore, come in "Let us go now, you and I".

Edizioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

Film[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1967 Nico D'Alessandria realizza un mediometraggio marcatamente sperimentale dal titolo Il canto d'amore di J. Alfred Prufrock, nel quale delle immagini scorrono deviate, accompagnate dalla recitazione della poesia di Eliot e da suoni distorti. La voce narrante è di Carmelo Bene, le musiche di Luciano Berio.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Testo tradotto in italiano, su la-poesia.it. URL consultato il 26 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
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