Hyperodapedon

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Hyperodapedon
Scheletro montato di H. sanjuanensis, al Museum of Natural History di ann Arbor, Michigan
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Ordine † Rhynchosauria
Famiglia † Hyperodapedontidae
Sottofamiglia † Hyperodapedontinae
Genere Hyperodapedon
Huxley, 1859
Sinonimi
  • Cephalonia
    Huene, 1942 (nomen dubium)
  • Scaphonyx
    Woodward, 1907 (nomen dubium)
  • Stenometopon
    Boulenger, 1903
  • Paradapedon
    Huene, 1938
  • Cephalonia lotziana
    Huene, 1942 (nomen dubium)
  • Scaphonyx africanus
    Boonstra, 1953 (nomen dubium)
  • S. australis
    Huene, 1926 (nomen dubium)
  • S. fischeri
    Woodward, 1907 (nomen dubium)
  • S. sanjuanensis
    Sill, 1970
  • Macrocephalosaurus mariensis
    Tupi Caldas, 1933
  • Paradapedon huxleyi
    (Lydekker, 1881)
  • Stenometopon taylori
    Boulenger, 1903
Specie
  • H. gordoni
    Huxley, 1859
  • H. huxleyi
    Lydekker, 1881
  • H. mariensis
    (Tupi Caldas, 1933)
  • H. sanjuanensis
    (Sill, 1970) Langer & Schultz, 2000
  • H. huenei
    Langer & Schultz, 2000
  • H. tikiensis
    Mukherjee & Ray, 2014
  • H. stockleyi ?
    (Boonstra, 1953)

L'iperodapedonte (gen. Hyperodapedon) è un genere estinto di rettile rincosauro, vissuto nel Triassico superiore, tra i 231 e i 216 milioni di anni fa, in quelle che oggi sono le moderne Europa, Sudamerica, Nordamerica e Asia, all'epoca ancora unite in un unico supercontinente denominato Pangea. Il genere conta numerose specie tra le quali: H. gordoni, H. huxleyi, H. mariensis, H. sanjuanensis, H. huenei, H. tikiensis e H. stockleyi (originariamente Supradapedon).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Hyperodapedon era un animale dalla corporatura robusta, massiccia e pesante, sorretta da quattro poderose zampe molto simili per forma a quelle delle moderne lucertole che gli davano un'andatura obliqua, dovendo camminare con le zampe allargate come le moderne lucertole. La lunghezza media delle varie specie si aggirava intorno ai 1,30 metri (4,3 ft). Il cranio era largo posteriormente e di forma vagamente triangolare, al cui apice era provvisto di un becco molto sottile lateralmente simile a lunghi incisivi (vagamente simili a quelli dei roditori), ma molto potente e uncinato. Dietro il becco, erano presenti alcune file di pesanti denti su ogni lato della mascella superiore e una singola fila di denti su ogni lato della mandibola; il risultato di ciò era una potente struttura atta a macinare materiale vegetale, azionata da forti muscoli che risiedevano nelle ampie finestre postorbitali, nella parte posteriore del cranio. L'animale era ovviamente un erbivoro, che si nutriva prevalentemente di felci del tipo Dicroidium. Si pensa che sia stata proprio la scomparsa di tali vegetali a determinare l'estinzione dell'animale alla fine del Triassico.[1]

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Hyperodapedon fu descritto per la prima volta nel 1859 da Thomas Huxley, sulla base di fossili ritrovati in Scozia, nella zona di Elgin. La specie tipo è Hyperodapedon gordoni. Successivamente vennero ritrovati fossili di numerose forme simili in India (H. huxleyi, inizialmente attribuito a un genere a sé stante, Paradapedon) e soprattutto in Brasile: nella Formazione Santa Maria sono note numerose specie, come H. mariensis (ex Macrocephalosaurus mariensis), H. sanjuanensis (noto in precedenza come Cephalonia e Scaphonyx)[2] e H. huenei. Resti del genere Hyperodapedon sono stati ritrovati anche in Argentina, mentre i fossili rinvenuti in Canada (Nuova Scozia) e negli USA (Wyoming) sono stati riassegnati ad altri generi (Oryctorhynchus) o in attesa di descrizione formale. La specie brasiliana Hyperodapedon fischeri (nota inizialmente come Scaphonyx fischeri) è considerata un nomen dubium. Nel 2014 è stata descritta una nuova specie proveniente dall'India, H. tikiensis (Debarati e Sanghamitra, 2014).[3] Altre specie in precedenza attribuite a questo genere sono state ridescritte come appartenenti ad altri generi (ad esempio Isalorhynchus del Madagascar e Stenaulorhynchus della Tanzania).

Ricostruzione di Hyperodapedon huxleyi

Hyperodapedon è considerato il membro più derivato dei rincosauri, un gruppo di rettili arcosauromorfi tipici del Triassico. Di seguito è presentato un cladogramma del genere Hyperodapedon, tratto da uno studio di Langer e Schultz (2000):


Hyperodapedontinae

Isalorhynchus genovefae

Teyumbaita sulcognathus

Hyperodapedon

H. huenei

H. mariensis

(BG)

H. sp from Wolfville

H. sp from India

H. huxleyi

H. gordoni

H. sp from Wyoming

H. sp from Zimbabwe

H. tikiensis

Supradapedon stockleyi

Cranio in vista ventrale, attribuito alla specie H. fischeri. Si noti la notevole larghezza

La specie tipo del genere Scaphonyx (il cui nome significa artiglio a canoa), S. fischeri, una volta ritenuto essere un dinosauro è oggi noto per materiali frammentari e, pertanto, rappresenta un nomen dubium. Originariamente la specie H. huxleyi (Lydekker, 1881) era stata descritta come un genere separato, noto come Paradapedon. Nel 1983, Benton concluse che questo rincosauro doveva essere considerato una specie di Hyperodapedon.

Paleoecologia[modifica | modifica wikitesto]

Hyperodapedon è noto grazie a numerosi resti fossili attribuiti a varie specie, rinvenute in gran parte del mondo. Questo fatto è dovuto probabilmente al fatto che durante il Carnico i continenti erano ancora uniti, a formare il supercontinente Pangea. I fossili delle varie specie sono stati ritrovati e identificati in Argentina, Brasile, India, Scozia e forse anche in Canada, Stati Uniti e Wyoming. A causa delle sue piccole dimensioni ed essendo sprovvisto di armi di difesa Hyperodapedon era una facile preda ed è probabile che venisse regolarmente cacciato da arcosauri terrestri come Saurosuchus e Prestosuchus, e dai primi teropodi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Palmer, D. (a cura di), The Marshall Illustrated Encyclopedia of Dinosaurs and Prehistoric Animals, London, Marshall Editions, 1999, p. 92, ISBN 1-84028-152-9.
  2. ^ Max C. Langer and Cesar L. Schultz, A new species of the Late Triassic rhynchosaur Hyperodapedon from the Santa Maria Formation of south Brazil, in Palaeontology, vol. 43, n. 6, 2000, pp. 633–652, DOI:10.1111/1475-4983.00143.
  3. ^ Mukherjee, D., Ray, S. (2014), A new Hyperodapedon (Archosauromorpha, Rhynchosauria) from the Upper Triassic of India: implications for rhynchosaur phylogeny. Palaeontology. doi: 10.1111/pala.12113

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Burckhardt, R, 1900, I. "On Hyperodapedon gordoni": Geological Magazine, new series, decade 4, v. 7, p. 529-535.
  • A. S. Woodward. 1907. "On some fossil reptilian bones from the state of Rio Grande do Sul". Revista do Museu Paulista 7:46-57
  • F. v. Huene. 1942. "Die Fauna terrestrischer Wirbeltiere der oberen Trias im zentralen Indien" ["The terrestrial vertebrate fauna of the Upper Triassic in Central India"]. Zentralblatt für Mineralogie, Geologie und Paläontologie, Abteilung B: Geologie und Paläontologie 1942(8):249-255
  • M. Langer, M. Boniface, G. Cuny and L. Barbieri. 2000. "The phylogenetic position of Isalorhynchus genovefae, a Late Triassic rhynchosaur from Madagascar". Annales de Paléontologie 86(2):101-127
  • Max C. Langer and Cesar L. Schultz (2000). "A new species of the Late Triassic rhynchosaur Hyperodapedon from the Santa Maria Formation of South Brazil". Palaeontology 43 (6): 633–652.
  • Debarati Mukherjee and Sanghamitra Ray (2014). "A new Hyperodapedon (Archosauromorpha, Rhynchosauria) from the Upper Triassic of India: implications for Rhynchosaur phylogeny". Palaeontology. In press. doi:10.1111/pala.12113
  • Gentil, A. R.; Ezcurra, M. D. (2021). "Skull osteology of the holotype of the rhynchosaur Hyperodapedon sanjuanensis (Sill, 1970) from the Upper Triassic Ischigualasto Formation of Argentina". The Anatomical Record. 305 (5): 1168–1200. doi:10.1002/ar.24771. PMID 34496139. S2CID 237454269.
  • Scartezini, C. A.; Soares, M. B. (2022). "Assessing the diversity of hidden dental morphology in Hyperodapedontinae rhynchosaurs (Archosauromorpha, Rhynchosauria)". Historical Biology: An International Journal of Paleobiology. in press. doi:10.1080/08912963.2021.2022133

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