High Seas (videogioco)

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High Seas
videogioco
Schermata su Commodore 64
PiattaformaApple II, Commodore 64, MS-DOS
Data di pubblicazione
GenereStrategia a turni, strategia in tempo reale
TemaStorico
OrigineStati Uniti
SviluppoGardé, Three Rivers Software (DOS)
PubblicazioneGardé
DesignRalph H. Bosson
ProgrammazioneRalph H. Bosson e Michael LePage (Apple e C64), Bruce Cook (DOS)
Modalità di giocoGiocatore singolo, multigiocatore
Periferiche di inputJoystick, tastiera
SupportoFloppy disk
Requisiti di sistema
  • Apple: 64k
  • DOS: video CGA o EGA (anche in EGA il gioco usa solo 4 colori)

High Seas, chiamato anche Ralph Bosson's High Seas sulla copertina, è un videogioco di combattimento navale strategico tra velieri, pubblicato nel 1987 per Apple II e Commodore 64 e nel 1988 per MS-DOS dalla Gardé - Games of Distinction di Madison (della quale è noto un solo altro gioco, Blue Powder Grey Smoke). Venne progettato principalmente da Ralph H. Bosson, noto anche per gli wargame Under Fire! e Tactical Armor Command. High Seas si distingueva dai giochi di strategia navale esistenti per la disponibilità di visuale in prima persona, oltre alla solita visuale stile gioco da tavolo[1].

Modalità di gioco[modifica | modifica wikitesto]

High Seas permette di giocare battaglie navali tattiche tra due fazioni, controllate da due giocatori oppure da un giocatore contro il computer. È incentrato sul periodo storico 1750-1810, o all'incirca tra la Guerra dei sette anni e la Guerra anglo-americana[2]. Il programma mette a disposizione 11 scenari predefiniti, corrispondenti a battaglie storiche o ipotetici[3]. Si va da duelli tra due navi a battaglie che coinvolgono fino a 15 navi, con molte opzioni personalizzabili. Tra queste le caratteristiche del vento, la dimensione dell'area di gioco (fino a 21x21 miglia), la presenza della costa su uno o più lati. Si può giocare a turni oppure con azione continua e interrompibile.

L'interfaccia usa un sistema di menù a tendina in inglese controllato con i comandi direzionali (non è supportato il mouse, neppure su MS-DOS). Lo schermo è diviso in orizzontale e sotto la visuale si ha la barra dei menù principali seguita da un pannello informativo. Sono disponibili tre tipi di visuale: la mappa di tutta l'area di gioco, la mappa più ravvicinata con visuale isometrica a scorrimento, e la visuale di battaglia, che è tridimensionale in prima persona. Quest'ultima è orientabile in 12 direzioni rispetto all'asse della nave attualmente selezionata. Le navi variano per potenza e dimensioni, ma non sono distinguibili visivamente tra di loro, a parte il colore bianco o nero della fazione; possono però perdere visibilmente un albero se subiscono forti danni[2].

Si possono dare svariati comandi e visualizzare diverse informazioni di stato per ciascuna nave. Si possono ordinare specifici movimenti della nave o dare istruzioni generali, come inseguire un certo bersaglio o evitare il nemico, lasciando il controllo al computer. Azioni come cambiare assetto alle vele e ricaricare i cannoni, con 6 possibili tipi di munizioni, prendono tempo alla nave e impegnano l'equipaggio. Ci sono anche ordini di combattimento condizionali, come sparare solo entro una certa distanza massima[2].

Il programma ha un editor integrato, che permette di personalizzare le caratteristiche di ogni nave e di creare o modificare scenari, includendo fino a 68 navi in una battaglia[4]. Gli scenari e le partite in corso si possono salvare su disco.

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

La critica statunitense dell'epoca di solito giudicò High Seas positivamente, almeno nelle versioni Apple II e Commodore 64, e lo ritenne abbastanza complicato e rivolto agli appassionati di simulazioni militari.

Negli scenari con molte navi venivano segnalati problemi di lentezza del gioco e, almeno in versione Apple, alcuni bug[4][5]. Secondo la rivista Computer Gaming World era inevitabile fare confronti con il contemporaneo The Ancient Art of War at Sea, e High Seas risultava migliore nelle battaglie tra due navi, ma non in quelle tra flotte[5]. Sull'efficacia del corposo manuale cartaceo, di oltre 40 pagine, ci furono opinioni contrapposte[6][7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ahoy! 54, p. 50.
  2. ^ a b c Computer Gaming World 43.
  3. ^ Computer Gaming World 43, p. 34 descrive tutti gli scenari.
  4. ^ a b RUN 54, p. 34.
  5. ^ a b Computer Gaming World 43, p. 36.
  6. ^ Ahoy! 54, p. 51.
  7. ^ Computer Gaming World 43, p. 34.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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