Green Belt Movement

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La Green Belt Movement è un'organizzazione non governativa creata dalla biologa e attivista keniota Wangari Maathai nel 1977 e formata da donne provenienti da aree rurali.

Le donne coinvolte vennero incoraggiate dalla stessa biologa a piantare alberi di origine indigene, alberi da frutto e piccoli arbusti. A partire dalla fondazione, l'organizzazione ha piantato e favorito la crescita di più di 45 milioni di alberi.[1]

Il movimento è stato d'ispirazione al movimento Plant for the Planet.[2]

Nei primi decenni della sua esistenza, il movimento ha condotto campagne di piantagione di alberi per l'imboschimento al fine di contrastare la deforestazione e quindi l'erosione del suolo in Kenya e garantire la disponibilità di legno, la principale fonte di energia per cucinare. Inoltre, lo sviluppo di un approccio ecologico alla natura è al centro delle attività. Dal 1977, THE GBM ha piantato oltre 30 milioni di alberi e formato oltre 30.000 donne nella silvicoltura, nell'apicoltura, nella trasformazione alimentare e in altre opzioni di sicurezza del reddito. Maathai ha anche stabilito nel movimento l'impegno per l'emancipazione delle donne nella società, l'ecoturismo e lo sviluppo economico[3]. Per il suo lavoro nel movimento Green Belt, è stata insignita del Premio Nobel per la Pace nel 2004.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tree-Planting Program Archiviato il 7 ottobre 2011 in Internet Archive. su greenbeltmovement.org.
  2. ^ Stop Talking Start Planting, su radiuk.blogspot.it. URL consultato il 20 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2015).
  3. ^ Wangari Maathai, La religione della terra, 2011, Sperling & Kupfer, ISBN 978 88 200 5020 7

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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